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Ricorso inammissibile: quando è manifestamente infondato

Un soggetto condannato per il reato previsto dall’art. 385 c.p. ha presentato ricorso in Cassazione, contestando unicamente la determinazione della pena e la mancata concessione delle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, confermando la logicità della decisione della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione

Quando un appello giunge in Corte di Cassazione, non è detto che venga esaminato nel merito. Esiste infatti l’istituto del ricorso inammissibile, uno strumento che permette alla Suprema Corte di filtrare le impugnazioni prive dei requisiti minimi di legge. L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di questa procedura, evidenziando come un ricorso basato su motivi manifestamente infondati venga respinto senza un’analisi di merito, con conseguenze economiche per il proponente.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello per il reato previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha proposto ricorso per cassazione. È interessante notare come l’impugnazione non mettesse in discussione la colpevolezza dell’individuo, ma si concentrasse esclusivamente su un aspetto specifico: la determinazione della pena. In particolare, il ricorrente lamentava un presunto ‘vizio di motivazione’ da parte dei giudici di secondo grado per non avergli concesso le circostanze attenuanti generiche.

Il Ricorso Inammissibile per Manifesta Infondatezza

Il cuore della questione giuridica ruota attorno al concetto di ‘manifesta infondatezza’ del ricorso. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti o le prove. Il suo compito è garantire l’uniforme interpretazione della legge e controllare la correttezza logico-giuridica delle sentenze impugnate. Un ricorso è manifestamente infondato quando le ragioni addotte sono palesemente deboli, pretestuose o mirano a ottenere una nuova valutazione del merito, compito che spetta ai giudici dei gradi precedenti. In questo caso, la critica alla mancata concessione delle attenuanti generiche rientra proprio in questa categoria, poiché la valutazione sulla loro applicabilità è un potere ampiamente discrezionale del giudice di merito, sindacabile in Cassazione solo in caso di motivazione assente, illogica o contraddittoria.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte, con la sua ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile in modo netto e conciso. Gli Ermellini hanno stabilito che la sentenza della Corte d’Appello era ‘immune da censure sul piano logico-giuridico’. Questo significa che i giudici di secondo grado avevano correttamente spiegato le ragioni per cui non ritenevano di concedere le circostanze attenuanti generiche. Nello specifico, avevano valutato l’assenza di ‘elementi positivi’ che potessero giustificare una riduzione della pena. Di fronte a una motivazione coerente e logica, la Cassazione non ha potuto fare altro che constatare la manifesta infondatezza del motivo di ricorso, che si risolveva in una semplice richiesta di riconsiderazione di una valutazione già compiuta correttamente.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche della dichiarazione di inammissibilità sono severe. Oltre a rendere definitiva la condanna, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, ha disposto il versamento di una somma significativa, pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per cassazione è un rimedio straordinario, da esperire solo per denunciare vizi specifici e gravi della sentenza, e non come un tentativo di ottenere un esito più favorevole basato sulle medesime circostanze di fatto già esaminate e ponderate dai giudici di merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto manifestamente infondato. L’unico motivo di appello, relativo alla determinazione della pena, non ha evidenziato alcun vizio logico o giuridico nella sentenza impugnata.

Qual era l’argomento principale del ricorrente?
Il ricorrente contestava la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche da parte della Corte d’Appello, sostenendo che la decisione fosse viziata nella motivazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alla conferma definitiva della sentenza di condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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