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Ricorso inammissibile: quando è manifestamente infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di condanna per il reato di evasione. Il motivo del ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato, in quanto contestava la congruità della pena e la mancata concessione delle attenuanti generiche, aspetti già motivati in modo logico e puntuale dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Rigetta per Manifesta Infondatezza

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non tutte le impugnazioni vengono esaminate nel merito. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare il concetto di ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, una decisione che comporta conseguenze significative per il ricorrente.

Il caso in esame riguarda un individuo condannato per il reato di evasione ai sensi dell’art. 385 del codice penale, la cui impugnazione è stata stroncata sul nascere dalla Suprema Corte. Vediamo perché.

I Fatti del Caso

Un soggetto, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello, ha deciso di proporre ricorso per Cassazione. L’oggetto della sua contestazione non era la colpevolezza in sé, ma aspetti legati al trattamento sanzionatorio. In particolare, il ricorrente lamentava la congruità della pena inflitta e, soprattutto, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche da parte del giudice di secondo grado.

L’Analisi della Corte sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, nel valutare il ricorso, non ha riesaminato i fatti o la decisione della Corte d’Appello nel merito. Si è invece concentrata su un aspetto preliminare: la fondatezza stessa dei motivi di ricorso. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

La ragione di tale decisione risiede nel fatto che il motivo addotto dal ricorrente è stato qualificato come ‘manifestamente infondato’. Questo significa che le argomentazioni presentate erano così palesemente prive di pregio giuridico da non meritare neppure una trattazione approfondita.

Le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è chiara e si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità. La Corte ha osservato che la Corte d’Appello aveva già fornito una motivazione ‘logica, coerente e puntuale’ sia sulla determinazione della pena sia sulla decisione di non concedere le attenuanti generiche. Quando la motivazione del giudice di merito è immune da vizi logici o giuridici, non spetta alla Cassazione sostituire la propria valutazione a quella già correttamente espressa.

In sostanza, il ricorso non presentava alcun valido argomento giuridico capace di incrinare la solidità del ragionamento seguito nella sentenza impugnata. La contestazione si risolveva in una semplice, e inammissibile, richiesta di una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità. La manifesta infondatezza ha quindi portato a una dichiarazione di inammissibilità, chiudendo definitivamente la vicenda processuale.

Le conclusioni

La declaratoria di ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. Oltre a rendere definitiva la condanna, comporta per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, come nel caso di specie, il ricorrente è stato condannato al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni meramente dilatorie o pretestuose. Questa ordinanza ribadisce l’importanza di strutturare i ricorsi per Cassazione su censure specifiche e giuridicamente fondate, evitando di riproporre questioni di merito già adeguatamente risolte nei gradi precedenti.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, come nel caso esaminato, quando i motivi proposti sono considerati ‘manifestamente infondati’, ovvero palesemente privi di qualsiasi fondamento giuridico che possa giustificare un esame nel merito.

Cosa ha contestato il ricorrente nel caso specifico?
Il ricorrente non ha contestato la sua colpevolezza per il reato di evasione, ma ha criticato la decisione della Corte d’Appello riguardo la congruità della pena e la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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