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Ricorso inammissibile: quando è manifestamente infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per sostituzione di persona. Il motivo risiede nella manifesta infondatezza delle censure, ritenute generiche e assertive. La decisione sottolinea come il sindacato di legittimità non possa riesaminare il merito, ma solo verificare la coerenza logica della motivazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’ordinamento giuridico prevede diversi gradi di giudizio per garantire il diritto di difesa, ma l’accesso a tali strumenti è subordinato al rispetto di precise regole. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della violazione di tali norme. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso viene respinto per manifesta infondatezza, con importanti conseguenze per il proponente. Analizziamo il caso per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le responsabilità di chi decide di impugnare una sentenza.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per il reato di sostituzione di persona. L’imputato, ritenuto responsabile sia in primo grado sia in appello, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La difesa lamentava l’insufficienza e la contraddittorietà della motivazione della sentenza della Corte d’Appello, sostenendo che i giudici non avessero adeguatamente considerato le doglianze difensive. Nello specifico, la questione verteva sulla libera condivisione di un account su una nota piattaforma social tra l’imputato e la persona offesa.

Il Vizio di Motivazione e il Ricorso Inammissibile

Il ricorrente basava la sua impugnazione sull’articolo 606, comma 1, lettera e), del codice di procedura penale, che permette di ricorrere in Cassazione per mancanza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione. Tuttavia, la Corte Suprema ha ritenuto tale motivo manifestamente infondato. Secondo i giudici, il vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità deve emergere in modo palese dal testo della sentenza, come un contrasto insanabile tra le argomentazioni o tra queste e le massime di esperienza. Nel caso di specie, il ricorso è stato giudicato ‘assertivo’, ovvero basato su affermazioni generiche e privo di ‘agganci testuali’ al contenuto delle sentenze di merito, senza nemmeno contestare un travisamento della prova.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di Cassazione è un sindacato di legittimità, non un terzo grado di merito. Il suo compito non è rivalutare le prove o la ricostruzione dei fatti, ma limitarsi a riscontrare l’esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente nella decisione impugnata. La Corte non può verificare se la motivazione corrisponda alle acquisizioni processuali, ma solo se essa sia strutturata in modo logico e giuridicamente corretto. Nel caso in esame, la motivazione della Corte d’Appello, che aveva confermato la sentenza di primo grado (c.d. ‘doppia conforme’), è stata ritenuta priva di vizi riconducibili alla nozione delineata dalla legge. La difesa, inoltre, aveva insistito nei motivi di ricorso con una memoria scritta, ma ciò non ha modificato la valutazione della Corte.

Le Conclusioni: Conseguenze della Dichiarazione di Inammissibilità

La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta due importanti conseguenze per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, poiché l’inammissibilità è stata determinata da una colpa del ricorrente (avendo proposto un ricorso manifestamente infondato), la Corte ha disposto il versamento di una somma di Euro 3.000 in favore della cassa delle ammende. Questa decisione, in linea con i principi stabiliti dalla Corte Costituzionale, serve a sanzionare l’uso improprio dello strumento processuale, che impegna inutilmente le risorse della giustizia. L’ordinanza rappresenta quindi un monito sull’importanza di formulare ricorsi solidi, specifici e giuridicamente fondati.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché ritenuto manifestamente infondato. Le argomentazioni della difesa erano generiche, assertive e prive di riferimenti specifici al testo delle sentenze precedenti, non riuscendo a dimostrare un vizio logico o contraddittorio nella motivazione dei giudici di merito.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile per colpa?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso determinata in 3.000 euro, a favore della cassa delle ammende, come sanzione per aver promosso un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

Qual è il limite del controllo della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione esercita un controllo di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la coerenza logica e la corretta applicazione della legge nella motivazione della sentenza impugnata, senza poter riesaminare le prove o la ricostruzione dei fatti stabilita nei gradi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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