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Ricorso inammissibile: quando è manifestamente infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per oltraggio a magistrato in udienza. I motivi del ricorso sono stati giudicati manifestamente infondati, in quanto mere riproposizioni di argomenti già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Manifestamente Infondati

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio per far valere le proprie ragioni, ma non tutte le impugnazioni superano il vaglio della Suprema Corte. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di ricorso inammissibile, spiegando quando i motivi proposti sono considerati ‘manifestamente infondati’ e quali sono le conseguenze. Il caso riguarda una condanna per oltraggio a un magistrato in udienza, ma i principi espressi hanno una valenza generale.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna all’Appello

La vicenda trae origine da una condanna per il reato previsto dall’art. 343 del codice penale, ovvero oltraggio a un magistrato durante un’udienza. L’imputato, non accettando la decisione, proponeva appello, ma la Corte territoriale confermava la sentenza di primo grado. Ritenendo di aver subito un’ingiustizia e che i fatti fossero stati valutati erroneamente, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi all’ultimo grado di giudizio per ribaltare l’esito del processo.

L’Analisi della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso, giungendo a una conclusione netta: l’inammissibilità. La Corte ha osservato che i motivi presentati dal ricorrente non introducevano nuovi profili di illegittimità della sentenza impugnata. Al contrario, si trattava di una semplice riproposizione delle stesse censure già ampiamente esaminate e respinte con argomentazioni corrette e logiche dalla Corte d’Appello.

La Manifesta Infondatezza dei Motivi

Il cuore della decisione risiede nel concetto di ‘manifesta infondatezza’. La Cassazione ha chiarito che il tentativo del ricorrente di fornire una valutazione alternativa dei fatti, basata sugli stessi elementi già considerati (come il verbale d’udienza), non costituisce un valido motivo di ricorso. Proporre una diversa ricostruzione dei fatti non è compito della Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità e non di merito. Poiché le argomentazioni erano semplici ripetizioni di doglianze già vagliate, il ricorso è stato ritenuto palesemente privo di fondamento.

La Sorte della Memoria Difensiva

Nemmeno la memoria difensiva, depositata in vista dell’udienza, è riuscita a salvare le sorti del ricorso. Anche in questo atto, infatti, venivano riproposte le medesime argomentazioni, rendendo anche la memoria soggetta alla stessa valutazione di inammissibilità.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono state lineari e rigorose. Un ricorso per Cassazione è inammissibile quando si limita a riproporre le stesse questioni di fatto già decise nei gradi di merito, senza sollevare vizi di legittimità (cioè violazioni di legge o difetti di motivazione). Il ricorrente, in sostanza, chiedeva alla Suprema Corte di riesaminare i fatti, un’attività che esula dalle sue competenze. La ripetitività delle censure, già adeguatamente respinte dal giudice precedente con argomenti giuridicamente solidi, rende l’impugnazione ‘manifestamente infondata’. Questo principio serve a garantire l’efficienza del sistema giudiziario, evitando che la Corte di Cassazione venga oberata da ricorsi meramente dilatori o che cercano una terza valutazione del merito della causa.

Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. L’ordinanza ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali, come di prassi. Inoltre, e questo è un aspetto deterrente fondamentale, ha imposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, che impegnano inutilmente le risorse della giustizia. La decisione, infine, ha anche respinto la richiesta di liquidazione delle spese legali avanzata dalla parte civile, poiché il suo intervento, limitato a una memoria che chiedeva l’inammissibilità, non è stato ritenuto un contributo rilevante ai fini della decisione.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è manifestamente infondato, ovvero quando si limita a riproporre le stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dal giudice del merito, senza sollevare reali questioni di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La parte civile ha sempre diritto al rimborso delle spese legali se il ricorso della controparte è inammissibile?
No. Come stabilito in questa ordinanza, se il contributo della parte civile alla decisione è minimo o irrilevante (ad esempio, limitandosi a chiedere l’inammissibilità con una memoria), la Corte può rigettare la richiesta di liquidazione delle spese legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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