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Ricorso inammissibile: quando è generico e vago

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 22/10/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per ricettazione. Il motivo risiede nella genericità e indeterminatezza dei motivi presentati, che non permettevano al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza d’appello. La decisione sottolinea l’importanza dei requisiti di specificità dell’atto di impugnazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea i Requisiti di Specificità

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente lamentare genericamente un’ingiustizia. È necessario formulare censure precise e circostanziate. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile perché privo dei requisiti di specificità previsti dalla legge. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere perché la forma e la sostanza di un atto di impugnazione sono inscindibili per accedere al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte d’appello di Venezia che confermava la condanna di un individuo per il reato di ricettazione. L’imputato, non accettando la decisione, proponeva ricorso per Cassazione. Nel suo atto, lamentava in maniera generica presunte carenze nella motivazione della sentenza e vizi nella valutazione delle prove che avevano portato alla sua condanna. Tuttavia, il ricorso si limitava a queste affermazioni senza entrare nel dettaglio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha risolto la questione in via preliminare, senza nemmeno entrare nel merito delle doglianze. Ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza diretta di questa decisione non è solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’imposizione al ricorrente del pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile

La Corte ha fondato la sua decisione sul mancato rispetto dei requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma impone a chi impugna una sentenza di indicare specificamente “le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta”.

I giudici hanno osservato che il ricorso era caratterizzato da “indeterminatezza”. Le censure contro il decisum (la decisione) della Corte d’appello non erano supportate da concreta specificità e pertinenza. In altre parole, il ricorrente si era limitato a evocare presunte carenze motivazionali e vizi probatori senza:

* Indicare quali fossero gli specifici elementi di fatto trascurati o mal interpretati.
* Spiegare le ragioni di diritto per cui la motivazione della sentenza impugnata sarebbe stata illogica o errata.

Di fronte a una motivazione della Corte d’Appello ritenuta “logicamente corretta”, un ricorso così formulato non ha permesso ai giudici della Cassazione di individuare i rilievi mossi e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato. La genericità dell’atto ha impedito alla Corte di comprendere su cosa dovesse vertere il suo giudizio, rendendo il ricorso inammissibile per definizione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso non può essere una mera ripetizione di lamentele generali, ma deve costituire una critica puntuale e argomentata della decisione impugnata. È indispensabile un dialogo strutturato con la sentenza di secondo grado, evidenziandone passaggi specifici e contrapponendo argomenti fattuali e giuridici precisi. La mancata osservanza di questi requisiti di specificità trasforma l’impugnazione in un atto sterile, destinato a una declaratoria di inammissibilità con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché connotato da indeterminatezza e genericità. Non indicava gli specifici elementi di fatto e le ragioni di diritto a sostegno della censura, non consentendo così al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in euro tremila.

Quale requisito fondamentale deve avere un ricorso secondo la legge?
Secondo l’art. 581, comma 1, lett. d), del codice di procedura penale, menzionato nell’ordinanza, il ricorso deve essere sorretto da concreta specificità e pertinenza, indicando chiaramente gli elementi di fatto e le ragioni di diritto alla base dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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