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Ricorso inammissibile: quando è generico e vago

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto. Il motivo risiede nella genericità dell’impugnazione: il ricorrente non ha specificato gli elementi a sostegno della sua tesi, violando l’art. 581 c.p.p. e impedendo al giudice di valutare il merito. Di conseguenza, viene condannato al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Un’impugnazione non può limitarsi a una generica lamentela, ma deve articolare censure specifiche e dettagliate contro la sentenza impugnata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile proprio per la sua indeterminatezza. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i requisiti di ammissibilità di un ricorso e le conseguenze del loro mancato rispetto.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna per Furto al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di furto non aggravato. La decisione di primo grado è stata integralmente confermata dalla Corte d’Appello di Venezia. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità della motivazione in merito alla mancata valutazione di eventuali cause di non punibilità, come previsto dall’art. 129 del codice di procedura penale.

L’Analisi del Ricorso Inammissibile da Parte della Corte

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito della questione. L’esame si è fermato a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità. Secondo i giudici supremi, il motivo presentato era affetto da un vizio insanabile: la genericità. Un ricorso inammissibile è tale quando non rispetta i requisiti prescritti dalla legge, in particolare dall’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma impone al ricorrente di enunciare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Nel caso di specie, il ricorrente si è limitato a denunciare un vizio di motivazione in modo astratto, senza però indicare quali fossero gli elementi concreti che la Corte d’Appello avrebbe omesso o valutato illogicamente. Di fronte a una motivazione della sentenza impugnata ritenuta ‘logicamente corretta’, l’appellante non ha fornito alla Cassazione gli strumenti per esercitare il proprio sindacato, ossia il proprio controllo di legittimità sulla decisione. In sostanza, non ha spiegato perché la motivazione fosse sbagliata, ma si è limitato ad affermarlo.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è chiara e perentoria. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la sua genericità non ha consentito al giudice dell’impugnazione di ‘individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato’. La funzione della Corte di Cassazione non è quella di riesaminare l’intero processo, ma di verificare se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente. Se il ricorso non evidenzia in modo specifico dove e perché la sentenza sarebbe errata, la Corte non può svolgere il suo compito.

La conseguenza di questa declaratoria di inammissibilità è duplice. In primo luogo, la condanna diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare ricorsi palesemente infondati o non conformi alla legge.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. Il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di giudizio sul fatto, ma un controllo di legittimità. Pertanto, i motivi di ricorso devono essere formulati con estrema precisione tecnica, indicando le specifiche violazioni di legge o i vizi logici della motivazione, e collegandoli agli atti processuali. Una critica generica e non argomentata è destinata a fallire, comportando non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche ulteriori oneri economici per il ricorrente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità e indeterminatezza, in quanto non rispettava i requisiti dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. Il ricorrente non ha indicato gli elementi specifici a sostegno della sua censura, impedendo alla Corte di esercitare il proprio controllo.

Cosa contestava il ricorrente nel suo unico motivo di ricorso?
Il ricorrente contestava la mancanza, la contraddittorietà e la manifesta illogicità della motivazione della sentenza d’appello, in relazione alla mancata valutazione di eventuali cause di non punibilità previste dall’art. 129 cod. proc. pen.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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