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Ricorso inammissibile: quando è generico e senza interesse

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un individuo sottoposto a custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, con l’aggravante mafiosa. L’inammissibilità è stata determinata dalla genericità dei motivi, che non criticavano specificamente l’ordinanza impugnata, e dalla carenza di interesse giuridico su alcuni punti, poiché il loro accoglimento non avrebbe modificato la misura applicata. La Corte ha ribadito che l’interpretazione delle intercettazioni è una questione di fatto non sindacabile in sede di legittimità.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dell’Impugnazione

Quando un’impugnazione viene presentata alla Corte di Cassazione, deve rispettare requisiti stringenti. Una recente sentenza ha chiarito i contorni del ricorso inammissibile, specialmente in materia di misure cautelari per reati gravi. Il caso analizzato riguarda un individuo accusato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, con l’aggravante di aver agevolato un sodalizio mafioso. La Corte ha respinto l’appello, fornendo importanti principi sulla specificità dei motivi e sull’interesse a ricorrere.

I Fatti del Caso: Custodia Cautelare per Narcotraffico

Il Tribunale di Catanzaro aveva confermato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto per il reato di cui all’art. 74 del Testo Unico Stupefacenti e altri reati connessi. A carico dell’indagato era stata contestata anche l’aggravante di aver agito per favorire le locali cosche di ‘ndrangheta. L’indagato ha proposto ricorso per cassazione, articolando undici motivi di doglianza per contestare la validità dell’ordinanza cautelare.

I Motivi del Ricorso: Una Difesa a Tutto Campo

La difesa ha cercato di smontare il quadro indiziario su più fronti. Tra i principali motivi vi erano:

* La contestazione del ruolo verticistico all’interno del sodalizio, sostenendo che le intercettazioni dimostravano la necessità di consultare altri soggetti.
* La critica all’interpretazione delle conversazioni intercettate, ritenute erroneamente riferite a sostanze stupefacenti sulla base di mere congetture e in assenza di sequestri di droga.
* La negazione della sussistenza dell’aggravante mafiosa, per mancanza di prova della volontà di agevolare le cosche.
* La censura sulla sussistenza delle esigenze cautelari, data la sua attuale detenzione per altra causa e il tempo trascorso dai fatti.

La Decisione della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato l’intero ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali. La decisione si fonda su principi consolidati della procedura penale.

Critica alla Genericità dell’Appello

In primo luogo, la Corte ha rilevato una carenza strutturale del ricorso: era generico. Invece di criticare puntualmente le argomentazioni dell’ordinanza impugnata, si limitava a riproporre le tesi difensive già esposte, confutando l’ordinanza genetica (la prima che ha disposto la misura) con argomenti ipotetici. Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica e argomentata delle ragioni della decisione che si contesta.

L’Interpretazione delle Intercettazioni: Questione di Fatto

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: l’interpretazione del linguaggio, anche criptico, usato nelle intercettazioni è una questione di fatto, rimessa alla valutazione del giudice di merito. Se tale valutazione è logica e basata su massime di esperienza, non può essere messa in discussione in sede di legittimità. Nel caso di specie, i giudici di merito avevano logicamente dedotto che si parlasse di droga da espliciti riferimenti a prezzo, qualità e quantità, rendendo irrilevante la mancata esecuzione di un sequestro.

Carenza di Interesse e il ricorso inammissibile

Alcuni motivi sono stati dichiarati inammissibili per carenza di interesse. Ad esempio, la contestazione del ruolo “verticistico” o dell’aggravante mafiosa non avrebbe portato alcun beneficio concreto al ricorrente. Anche se accolti, questi motivi non avrebbero inciso né sull’applicazione né sulla durata della misura cautelare. Mancava quindi un interesse giuridicamente rilevante a farli valere.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si sono concentrate sulla non conformità del ricorso ai requisiti di legge. È stato evidenziato come l’impugnazione dovesse attaccare la logicità e la coerenza dell’ordinanza del Tribunale del Riesame, non limitarsi a riproporre una diversa lettura degli elementi indiziari. La Corte ha specificato che il giudice di merito aveva adeguatamente motivato sia la gravità indiziaria, basandosi sul contenuto inequivocabile delle intercettazioni, sia la sussistenza delle esigenze cautelari. Queste ultime erano state giustificate non solo dalla presunzione di legge per reati così gravi, ma anche dalla reiterazione dei reati, dal collegamento con le cosche mafiose e dai precedenti penali del ricorrente. L’attuale stato di detenzione per altra causa e il cosiddetto “tempo silente” non sono stati ritenuti elementi sufficienti a scalfire la valutazione di pericolosità sociale, data l’autonomia dei due procedimenti e la gravità del quadro generale.

Le Conclusioni

Questa sentenza offre una lezione chiara sui limiti del giudizio di cassazione. Non è una terza istanza di merito dove si possono ridiscutere i fatti, ma una sede di controllo della corretta applicazione della legge e della logicità della motivazione. Per avere successo, un ricorso inammissibile deve essere evitato attraverso la formulazione di critiche specifiche, pertinenti e giuridicamente rilevanti. La decisione sottolinea che la genericità, l’attacco a valutazioni di fatto e la mancanza di un interesse concreto sono vizi che conducono inevitabilmente alla declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato inammissibile?
Secondo la sentenza, un ricorso è inammissibile quando è generico, non critica specificamente la decisione impugnata, si basa su argomenti ipotetici o solleva questioni di fatto (come l’interpretazione di intercettazioni) che sono di esclusiva competenza del giudice di merito.

È possibile contestare in Cassazione il proprio ruolo in un’associazione criminale se ciò non modifica la misura cautelare?
No. La Corte ha stabilito che se la contestazione di un aspetto, come il ruolo verticistico, non ha alcuna influenza concreta sull’applicazione o sulla durata della misura cautelare, il ricorrente manca di un interesse specifico e giuridicamente tutelato a impugnare, rendendo il motivo inammissibile.

La mancanza del sequestro di droga è sufficiente per annullare una misura cautelare basata su intercettazioni?
No. La sentenza chiarisce che, a fronte di prove solide emergenti dalle intercettazioni (come discussioni esplicite su prezzo, qualità e quantità), il mancato sequestro fisico della sostanza non è un elemento decisivo per escludere la gravità indiziaria necessaria per applicare una misura cautelare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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