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Ricorso inammissibile: quando è generico e ripetitivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. Il motivo è stato giudicato meramente ripetitivo di censure già esaminate e generico, in quanto non si confrontava con le motivazioni della sentenza d’appello. La decisione sottolinea l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici e pertinenti. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Chiarisce i Requisiti di Specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede tecnica e precisione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un’importante lezione su come un ricorso inammissibile possa essere tale non per il merito della questione, ma per il modo in cui viene formulato. Analizziamo una decisione che ha respinto un appello perché ritenuto generico e ripetitivo, sottolineando l’importanza di un confronto diretto con le motivazioni della sentenza impugnata.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello per reati di resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, previsti dagli articoli 337 e 340 del codice penale. L’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo la difesa, la condotta contestata era talmente lieve da non meritare una sanzione penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il caso, ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni: perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?

La Corte ha fondato la sua decisione su due pilastri argomentativi che evidenziano i vizi del ricorso presentato. Essi costituiscono un monito per chiunque intenda adire la Suprema Corte.

1. Mera Ripetitività delle Censure

Il primo motivo di inammissibilità risiede nel fatto che il ricorso era ‘meramente riproduttivo di censure già adeguatamente valutate dai Giudici di merito’. In altre parole, la difesa si è limitata a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in primo e secondo grado, senza aggiungere nuovi profili di diritto o contestare specificamente il ragionamento logico-giuridico seguito dalla Corte d’Appello per rigettarle. Questo trasforma il ricorso in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito, funzione che non spetta alla Corte di Cassazione.

2. Genericità Oggettiva del Motivo

Il secondo e connesso profilo di criticità è la ‘obiettiva genericità rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confronta’. Un motivo di ricorso in Cassazione, per essere ammissibile, deve essere specifico. Deve individuare il punto esatto della motivazione della sentenza precedente che si ritiene errato e spiegare perché. Un motivo generico, che si limita a enunciare un principio di diritto senza calarlo nella realtà processuale e senza criticare puntualmente la decisione impugnata, non assolve a questa funzione e risulta, pertanto, inammissibile.

Le conclusioni: Implicazioni pratiche della decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale di legittimità: il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di giudizio. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è essenziale che l’atto di impugnazione sia strutturato come una critica mirata e specifica alla decisione della Corte d’Appello. Non basta essere convinti delle proprie ragioni; è necessario dimostrare, con argomentazioni pertinenti e non ripetitive, dove e perché i giudici dei gradi precedenti hanno sbagliato nell’applicare la legge o nel valutare le prove. La specificità e il confronto critico con la sentenza impugnata sono, dunque, i requisiti imprescindibili per un efficace accesso alla giustizia di legittimità.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando è meramente riproduttivo di argomenti già valutati e respinti nei precedenti gradi di giudizio, oppure quando è formulato in modo generico e non si confronta specificamente con le motivazioni della sentenza che si sta impugnando.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva e non può più essere contestata.

È sufficiente riproporre le stesse argomentazioni in Cassazione per ottenere una nuova valutazione del caso?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione chiarisce che il ricorso deve contenere critiche specifiche alla sentenza di appello. Limitarsi a ripetere le stesse difese già presentate ai giudici di merito, senza contestare il loro specifico ragionamento, porta a un giudizio di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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