LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando è generico e infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di evasione (art. 385 c.p.). Il motivo è stato ritenuto generico e manifestamente infondato, in quanto non contestava specificamente le argomentazioni della corte d’appello, basate sui precedenti dell’imputato e sulle modalità del fatto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso di Evasione

Quando un ricorso in Cassazione viene respinto senza nemmeno essere esaminato nel merito? L’ordinanza che analizziamo oggi offre una chiara spiegazione, affrontando il caso di un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per il reato di evasione. La decisione della Suprema Corte ribadisce l’importanza di formulare motivi di appello specifici e pertinenti, pena la reiezione dell’atto e l’applicazione di sanzioni.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo, pronunciata dalla Corte d’Appello, per il reato di evasione previsto dall’articolo 385 del Codice Penale. Ritenendo ingiusta la sentenza, l’imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della condanna, contestando la correttezza della decisione dei giudici di secondo grado.

La Decisione della Cassazione: Il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, tuttavia, non è entrata nel merito della questione. Con una sintetica ma incisiva ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia significa che i giudici non hanno valutato se le argomentazioni del ricorrente fossero giuste o sbagliate, ma hanno ritenuto che il ricorso stesso mancasse dei requisiti minimi per essere preso in considerazione.

Genericità e Manifesta Infondatezza del Motivo

La ragione principale della decisione risiede nella natura del motivo di ricorso. La Corte lo ha definito “generico e, comunque, manifestamente infondato”. In pratica, l’atto di impugnazione non presentava critiche precise e circostanziate contro la sentenza della Corte d’Appello. Le argomentazioni del ricorrente sono state giudicate come una critica astratta, non in grado di scalfire la solidità logico-giuridica della decisione impugnata.

Le Motivazioni dell’Inammissibilità

La Corte di Cassazione ha spiegato che la sentenza della Corte d’Appello era ben motivata e “immune da vizi sindacabili in sede di legittimità”. I giudici di secondo grado avevano giustificato la pena inflitta facendo puntuale riferimento a due elementi chiave:

1. I precedenti penali del ricorrente: La storia criminale dell’imputato è stata considerata un fattore rilevante per la determinazione della pena.
2. Le modalità del fatto: Le circostanze specifiche in cui il reato di evasione è stato commesso sono state attentamente valutate.

Il ricorso presentato alla Cassazione, secondo i giudici, è rimasto “estraneo” a queste precise argomentazioni. Non ha formulato “puntuali rilievi critici”, limitandosi a una contestazione generale che non metteva in discussione la logicità del ragionamento seguito dalla Corte d’Appello. Per questo motivo, il ricorso inammissibile era l’unica conclusione possibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante: un ricorso in Cassazione deve essere un atto tecnico di alta precisione. Non basta contestare genericamente una sentenza; è necessario individuare specifici vizi di legge e argomentarli in modo rigoroso. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma definitiva della condanna, ma comporta anche sanzioni economiche. Il ricorrente è stato infatti condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di appelli palesemente infondati che sovraccaricano il sistema giudiziario.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico e manifestamente infondato, non avendo sollevato critiche puntuali e specifiche contro le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali elementi aveva considerato la corte precedente per giustificare la condanna?
La corte precedente aveva giustificato la pena basandosi su un puntuale riferimento ai precedenti penali del ricorrente e alle modalità specifiche con cui il reato era stato commesso.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati