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Ricorso inammissibile: quando è generico e infondato

Un individuo, condannato per usura in primo e secondo grado, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione lamentando un difetto di notifica e la genericità delle prove. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la notifica al difensore era corretta a seguito dell’irreperibilità dell’imputato e che gli altri motivi di ricorso erano troppo generici per essere esaminati nel merito. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali, di una sanzione pecuniaria e delle spese legali della parte civile.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di Motivi Generici o Infondati

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima fase del processo penale, ma non è un’opzione da prendere alla leggera. Una recente sentenza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un’impugnazione mal formulata possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con significative conseguenze economiche per il ricorrente. Questo caso, relativo a un reato di usura, evidenzia l’importanza di basare il proprio ricorso su motivi specifici, pertinenti e non manifestamente infondati.

I Fatti del Caso e i Motivi del Ricorso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un uomo per il reato di usura, confermata sia in primo grado dal Tribunale sia in appello. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione affidandosi a tre principali motivi di doglianza.

I Motivi di Impugnazione

Il ricorrente ha eccepito:
1. Nullità per difetto di notifica: Sosteneva che il decreto di citazione per il giudizio d’appello gli fosse stato notificato direttamente al difensore, senza un previo tentativo di notifica personale presso la sua residenza. A suo dire, questa violazione procedurale avrebbe dovuto invalidare la sentenza.
2. Violazione di legge e vizio di motivazione: Contestava l’affermazione di responsabilità, ritenendo che fosse basata esclusivamente sulle dichiarazioni della persona offesa, giudicate inattendibili e contraddittorie. Inoltre, negava la sussistenza dell’aggravante legata alla difficoltà economica della vittima.
3. Errata commisurazione della pena: Lamentava una pena sproporzionata rispetto alla gravità del fatto, soprattutto in assenza della contestata aggravante.

L’Analisi della Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi presentati, giungendo a una conclusione netta: il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza, ma si ferma a un livello preliminare, verificando se il ricorso possiede i requisiti minimi per essere discusso.

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni della difesa. Sul primo motivo, ha accertato che, contrariamente a quanto affermato dal ricorrente, un tentativo di notifica presso la sua residenza era stato effettivamente compiuto. Solo dopo che l’imputato era risultato irreperibile, la notifica era stata correttamente eseguita presso il difensore, come previsto dal codice di procedura penale. Il motivo era, quindi, manifestamente infondato perché basato su un presupposto di fatto errato.

Per quanto riguarda il secondo e il terzo motivo, la Corte li ha liquidati come generici. Il ricorrente si era limitato a esprimere un dissenso generico rispetto alla valutazione delle prove fatta dai giudici di merito, senza però confrontarsi specificamente con le argomentazioni della sentenza d’appello e senza indicare le ragioni concrete per cui tale valutazione sarebbe stata illogica o errata. Una critica generica non è sufficiente in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si fonda su principi cardine della procedura penale. In primo luogo, il principio di autosufficienza del ricorso, secondo cui l’impugnazione deve contenere tutti gli elementi necessari per essere compresa e valutata, senza che il giudice debba ricercare atti altrove. Lamentare l’inattendibilità di un teste senza specificare quali passaggi della sentenza di merito sarebbero errati e perché, rende il motivo generico e, di conseguenza, inammissibile.

In secondo luogo, la Corte ribadisce che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. Non si possono rivalutare i fatti o la credibilità delle testimonianze, a meno che non si dimostri un vizio logico palese e decisivo nella motivazione del giudice precedente. Il ricorrente, invece di evidenziare un vizio, ha tentato di proporre una propria, alternativa ricostruzione dei fatti, operazione non consentita in questa sede.

La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile ha comportato, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, pesanti conseguenze economiche. Il ricorrente non solo è stato condannato al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile, liquidate in quattromila euro.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un monito fondamentale sull’importanza della tecnica redazionale e della specificità dei motivi di ricorso in Cassazione. Un’impugnazione basata su presupposti fattuali errati o su critiche generiche alla decisione impugnata è destinata al fallimento prima ancora di essere discussa nel merito. La declaratoria di ricorso inammissibile non solo rende definitiva la condanna, ma aggrava la posizione del ricorrente con ulteriori e significative sanzioni economiche. Per affrontare con successo il giudizio di legittimità, è indispensabile formulare censure precise, pertinenti e giuridicamente fondate, dimostrando un errore concreto nella sentenza che si intende contestare.

Quando una notifica all’imputato è valida se effettuata al difensore?
Secondo la sentenza, la notifica al difensore ai sensi dell’art. 161, comma 4, c.p.p. è corretta quando un tentativo di notifica personale all’indirizzo di residenza dell’imputato non va a buon fine perché quest’ultimo risulta irreperibile.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Un motivo è considerato “generico” quando si limita a contestare la decisione del giudice precedente senza specificare in modo concreto e dettagliato le ragioni di tale dissenso. Non è sufficiente esprimere una critica vaga, ma è necessario confrontarsi con le argomentazioni della sentenza impugnata, indicando con precisione dove e perché il giudice avrebbe sbagliato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali, al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende (in questo caso, 3.000 euro) e alla rifusione delle spese di assistenza e difesa sostenute dalla parte civile nel giudizio di Cassazione (in questo caso, 4.000 euro oltre accessori).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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