Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Preclude la Prescrizione
L’ordinanza n. 7770/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla redazione degli atti processuali e sulle conseguenze di un’impugnazione mal formulata. Quando un ricorso inammissibile viene presentato alla Suprema Corte, le conseguenze per l’imputato possono essere severe, inclusa l’impossibilità di beneficiare dell’estinzione del reato per prescrizione. Analizziamo questo caso emblematico, che riguarda una condanna per spendita di banconote false, per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza della specificità dei motivi di ricorso.
I Fatti di Causa
Un soggetto veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di detenzione e messa in circolazione di banconote contraffatte. Le prove a suo carico includevano riconoscimenti fotografici, ulteriormente corroborati da accertamenti sul veicolo che aveva utilizzato per recarsi presso una clinica privata, luogo dove il reato era stato commesso. Nonostante la doppia condanna nei gradi di merito, l’imputato decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando una presunta mancanza di motivazione e violazione di legge da parte della Corte d’Appello nell’affermare la sua responsabilità.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso presentato dall’imputato inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione, sebbene netta, si fonda su principi procedurali consolidati e fondamentali per il corretto funzionamento del sistema giudiziario.
Le Motivazioni: I Criteri del Ricorso Inammissibile
La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali: la genericità del motivo di ricorso e la sua manifesta infondatezza.
1.  Genericità e Ripetitività: Il ricorso è stato giudicato meramente riproduttivo di censure che erano già state adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. In pratica, l’imputato non ha sollevato nuove questioni di diritto o vizi logici specifici della sentenza impugnata, ma si è limitato a ripetere le stesse argomentazioni già sconfessate nel grado precedente. Questo approccio rende il motivo di impugnazione generico e, di conseguenza, inammissibile.
2.  Divieto di Rivalutazione del Merito: Il secondo punto cruciale riguarda i poteri della Corte di Cassazione. Il ricorrente, criticando la valutazione delle prove (come l’attendibilità dei riconoscimenti fotografici), chiedeva di fatto alla Suprema Corte una “rilettura” degli elementi fattuali. Tuttavia, la Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul merito, ma un giudice di legittimità. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione, non stabilire se le prove siano state apprezzate nel modo più “adeguato” secondo la prospettiva della difesa. La valutazione delle risultanze processuali è riservata in via esclusiva al giudice di merito.
Le Conclusioni: L’Effetto Preclusivo sulla Prescrizione
La conclusione più rilevante di questa ordinanza risiede in una regola procedurale ferrea: la dichiarazione di ricorso inammissibile impedisce alla Corte di rilevare d’ufficio eventuali cause di estinzione del reato, come la prescrizione, anche se questa fosse maturata. La Cassazione, richiamando consolidati principi espressi dalle Sezioni Unite, ha ribadito che l’inammissibilità del ricorso cristallizza la situazione giuridica e preclude l’esame di questioni che potrebbero portare a un proscioglimento. In altre parole, un ricorso presentato senza rispettare i requisiti di specificità e pertinenza non solo è destinato al fallimento, ma fa anche perdere all’imputato l’ultima possibilità di beneficiare dell’estinzione del reato per il decorso del tempo. Questa ordinanza serve quindi da monito sull’importanza di redigere ricorsi tecnicamente validi, focalizzati su reali vizi di legittimità e non su un’improponibile rivalutazione dei fatti.
 
Quando un ricorso in Cassazione è considerato generico?
Un ricorso è considerato generico quando si limita a riprodurre censure già adeguatamente vagliate e respinte nei gradi di giudizio precedenti, senza sollevare specifiche violazioni di legge o vizi logici della sentenza impugnata.
La Corte di Cassazione può riesaminare le prove come le identificazioni fotografiche?
No. La Corte di Cassazione non può procedere a una “rilettura” degli elementi di fatto o a una nuova valutazione delle prove, poiché tale compito è riservato in via esclusiva ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).
Cosa succede alla prescrizione del reato se il ricorso è dichiarato inammissibile?
Secondo la decisione, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso preclude alla Corte la possibilità di rilevare d’ufficio l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, anche se i termini fossero già decorsi.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7770 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 7770  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 25/05/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
N v
Rilevato che NOME COGNOME ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Napoli che ha confermato la sentenza di primo grado, di condanna per il delitto detenzione a fini spendita e messa in circolazione di banconote contraffatte;
Rilevato che l’unico motivo di ricorso con cui si lamenta mancanza della motivazione e violazione di legge in ordine all’affermazione di responsabilità – è generico – per meramente riproduttivo di censure già adeguatamente vagliate e respinte dalla pronuncia della Corte territoriale (pagg.3-4) – e manifestamente infondato, dal momento che la sentenza impugnata ha pianamente motivato e argomentato – sotto il profilo della congruità e della logicità – su tutte le questioni devolute, sia quanto alla ricostruzione storica e logica eff sia quanto alla scelta e alla valutazione degli elementi probatori utilizzati per l’affermazi responsabilità (costituiti dall’attendibilità dei riconoscimenti fotografici, riscontr accertamenti sul veicolo utilizzato dal malfattore per accedere alla clinica privata ove è s perpetrato il reato), esulando dai poteri di questa Corte la “rilettura” degli elementi d posti a fondamento della decisione, la cui valutazione è, in via esclusiva, riservata al giudi merito, senza che possa integrare il vizio di legittimità la mera prospettazione di un diver per il ricorrente più adeguato apprezzamento delle risultanze processuali;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende e che l’inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rileva d’ufficio, ai sensi degli artt. 129 e 609 comma secondo, cod. proc. pen., l’estinzione del r per intervenuta prescrizione (cfr. SS.UU. n. 12602 del 17/12/15, COGNOME, Rv. 266818, che i motivazione richiama un principio consolidato: SS.UU. n. 32 del 2000, COGNOME, Rv. 217266; SS.UU. n.33542 del 2001, COGNOME, Rv.219531; SS.UU. n. 23428 del 2005, COGNOME, Rv.231164); 
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 07/02/2024