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Ricorso inammissibile: quando è generico e infondato

La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di tre imputati condannati per furto in abitazione e altri reati. L’ordinanza chiarisce che il furto in abitazione è procedibile d’ufficio e che un ricorso inammissibile è tale quando i motivi sono generici, si limitano a riproporre doglianze già respinte o chiedono una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. La decisione conferma la condanna e l’obbligo di pagare le spese processuali.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Respinge l’Appello

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro sistema legale, ma non è una semplice ripetizione dei processi precedenti. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato e quali siano i requisiti essenziali per poter sottoporre un caso al suo esame. L’analisi di questa ordinanza è fondamentale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e gli errori da evitare.

I Fatti del Caso: Condanna per Furto in Abitazione e Altri Reati

Il caso trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato la condanna di tre persone per una serie di reati gravi commessi in concorso. Le accuse includevano furto in abitazione aggravato, tentata violenza privata e, per singoli imputati, anche percosse e tentato furto in abitazione. Ritenendo ingiusta la condanna, i tre imputati hanno deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, ciascuno con specifici motivi di contestazione.

L’Appello in Cassazione: I Motivi del Ricorso

I ricorsi presentati si basavano su diverse argomentazioni legali, che possiamo riassumere come segue:

* Mancanza della querela: Due degli imputati sostenevano che il procedimento fosse nullo per difetto di querela da parte dei legittimi proprietari dei beni. A loro avviso, senza la denuncia formale della vittima, l’azione penale non poteva essere avviata.
* Genericità e omessa disamina: Gli stessi imputati lamentavano che la Corte d’Appello non avesse esaminato adeguatamente i motivi presentati nel secondo grado di giudizio, limitandosi a trascriverli senza una critica specifica.
* Errata qualificazione del reato: Un altro imputato contestava la classificazione del fatto come furto in abitazione, sostenendo che dovesse essere riqualificato come un meno grave tentativo di violazione di domicilio.
* Esclusione di aggravanti e mancato riconoscimento di attenuanti: Infine, si contestava la mancata esclusione di una circostanza aggravante e il mancato riconoscimento di un’attenuante legata a un presunto ruolo marginale nella commissione del fatto.

La Decisione della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato tutti i motivi presentati e ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato ogni ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza degli imputati, ma si ferma a un livello precedente: stabilisce che i ricorsi non possedevano i requisiti tecnici e giuridici per essere discussi. Di conseguenza, la condanna della Corte d’Appello è diventata definitiva e i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?

La Corte ha spiegato in modo dettagliato le ragioni dell’inammissibilità, offrendo importanti lezioni di diritto processuale.

Genericità e Mancanza di Critica Specifica

Un primo motivo di inammissibilità risiedeva nella genericità delle contestazioni. I giudici hanno sottolineato che non è sufficiente trascrivere i motivi di appello già presentati in secondo grado. Il ricorso in Cassazione deve contenere una critica puntuale e argomentata contro la decisione impugnata, evidenziando dove e perché i giudici d’appello avrebbero sbagliato nell’applicare la legge o nel motivare la loro scelta. Un ricorso che si limita a ripetere le stesse doglianze è considerato generico e, quindi, inammissibile.

Errata Interpretazione della Legge: la Procedibilità d’Ufficio

La questione della mancanza di querela è stata definita ‘manifestamente infondata’. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: il delitto di furto in abitazione (art. 624-bis c.p.) è procedibile d’ufficio. Ciò significa che lo Stato ha l’obbligo di perseguire penalmente il reato una volta che ne ha notizia, indipendentemente dalla volontà della persona offesa. L’argomento degli imputati si basava su un presupposto giuridico errato.

Apprezzamento di Merito vs. Vizio di Legittimità

Molti dei motivi presentati, come la richiesta di riqualificare il reato o di escludere un’aggravante, sono stati giudicati inammissibili perché tendevano a sollecitare una nuova valutazione dei fatti. La Corte di Cassazione, tuttavia, è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è ricostruire i fatti o valutare diversamente le prove, ma solo verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza sia logica e non contraddittoria. Chiedere alla Suprema Corte di sostituire il proprio apprezzamento a quello dei giudici di merito è un errore che porta inevitabilmente all’inammissibilità del ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce che il ricorso in Cassazione è uno strumento tecnico che richiede rigore e precisione. Non è una terza istanza di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti a piacimento. Le censure devono riguardare violazioni di legge o vizi logici evidenti nella motivazione della sentenza impugnata. Qualsiasi tentativo di riproporre genericamente le stesse questioni o di sollecitare una nuova valutazione delle prove è destinato a fallire, con la conseguenza non solo di vedere confermata la condanna, ma anche di dover sostenere le ulteriori spese del procedimento, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Per il reato di furto in abitazione è necessaria la querela della vittima?
No, l’ordinanza chiarisce che il delitto di furto in abitazione, previsto dall’art. 624-bis del codice penale, è procedibile d’ufficio. Questo significa che l’azione penale viene avviata dallo Stato non appena ha notizia del reato, senza che sia necessaria una formale denuncia-querela da parte della persona offesa.

È possibile presentare in Cassazione gli stessi motivi di appello già respinti in secondo grado?
No, limitarsi a trascrivere o a reiterare le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza muovere una critica specifica, logica e puntuale alla motivazione della sentenza impugnata, rende il ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna definitiva del ricorrente e l’obbligo di pagare le spese processuali, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale. Inoltre, come nel caso di specie, la Corte può ravvisare profili di colpa nella presentazione di un’impugnazione evidentemente inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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