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Ricorso inammissibile: quando è generico?

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi erano una semplice ripetizione di quelli già presentati in appello e mancavano di specificità. La decisione sottolinea che un’impugnazione deve criticare puntualmente la sentenza contestata, non limitarsi a riproporre le stesse difese. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un’impugnazione in Corte di Cassazione richiede un’attenzione meticolosa ai requisiti di forma e sostanza. Un errore comune, che può costare caro, è quello di riproporre le stesse argomentazioni già discusse nei gradi di merito. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile per genericità e ripetitività venga respinto, con condanna alle spese e al pagamento di una sanzione. Analizziamo insieme questo caso per capire quali sono i pilastri di un ricorso efficace.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Milano, decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Il suo ricorso si basava su due motivi principali. Con il primo, lamentava un difetto di motivazione e una violazione di legge in relazione alla sua condanna per il reato previsto dall’art. 628 del codice penale, chiedendo l’assoluzione. Con il secondo motivo, denunciava l’omessa riqualificazione del reato in una forma attenuata, come previsto dall’art. 648, comma 2, del codice penale.

La Decisione della Corte e il concetto di ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi presentati e li ha dichiarati entrambi inammissibili. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello della corretta formulazione dell’impugnazione. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso non possedevano i requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge per poter essere esaminati. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?

La decisione della Corte si fonda su principi cardine della procedura penale che regolano le impugnazioni. Vediamo nel dettaglio le ragioni dietro la dichiarazione di inammissibilità.

La Pedissequa Reiterazione dei Motivi d’Appello

Il primo motivo di ricorso è stato considerato una “pedissequa reiterazione” di argomentazioni già avanzate e respinte dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha chiarito che un ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse difese, ma deve svolgere una funzione di critica argomentata contro la specifica motivazione della sentenza impugnata. In altre parole, non basta dire che la corte precedente ha sbagliato; bisogna spiegare perché la sua motivazione è illogica o contraria alla legge. Un ricorso che si limita a ripetere argomenti già noti è considerato non specifico e, quindi, inammissibile.

La Genericità del Secondo Motivo

Il secondo motivo, relativo alla mancata riqualificazione del reato, è stato giudicato “generico per indeterminatezza”. Secondo l’art. 581 del codice di procedura penale, chi impugna deve indicare con precisione gli elementi su cui si fonda la sua censura. Nel caso di specie, il ricorrente ha denunciato una violazione di legge senza però indicare quali elementi concreti, presenti negli atti processuali, avrebbero dovuto portare il giudice a una diversa qualificazione giuridica del fatto. Questa mancanza ha impedito alla Corte di Cassazione di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio controllo di legittimità, rendendo anche questo motivo inammissibile.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace

Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: un ricorso non è un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione. Per superare il vaglio di ammissibilità, è indispensabile che i motivi siano specifici, pertinenti e critici nei confronti della sentenza impugnata. Riproporre semplicemente le difese dei gradi precedenti o formulare censure generiche non solo è inutile, ma espone al rischio concreto di una condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La stesura di un ricorso per Cassazione richiede, dunque, uno studio approfondito della sentenza d’appello e la capacità di costruire un’argomentazione giuridica mirata a smontarne la coerenza logico-giuridica.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo la decisione, un ricorso è inammissibile quando i suoi motivi sono una mera e pedissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi, oppure quando sono formulati in modo generico e indeterminato, senza indicare gli elementi specifici a supporto della censura.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Un motivo di ricorso è considerato generico quando non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo così al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio controllo, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a titolo di sanzione in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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