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Ricorso inammissibile: quando è aspecifico?

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un soggetto condannato per evasione. I motivi, relativi alla recidiva, alle attenuanti generiche e alla particolare tenuità del fatto, sono stati ritenuti aspecifici e meramente riproduttivi di censure già respinte, non confrontandosi criticamente con la logica della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e l’Obbligo di Motivi Specifici

Presentare un ricorso in Cassazione non è una semplice formalità, ma un atto che richiede precisione e rigore giuridico. La recente ordinanza n. 21802/2024 della Suprema Corte ce lo ricorda, dichiarando un ricorso inammissibile perché i motivi addotti erano generici e non si confrontavano realmente con la decisione impugnata. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere i requisiti di ammissibilità di un’impugnazione e le conseguenze di un approccio superficiale.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di evasione, previsto dall’art. 385 del codice penale. Dopo la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Milano, l’imputato decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio, nel tentativo di ottenere una riforma della decisione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorso si fondava su tre principali doglianze:
1. Mancata disapplicazione della recidiva: La difesa sosteneva che la recidiva non dovesse essere applicata nel suo caso.
2. Negata applicazione delle attenuanti generiche: Si lamentava il mancato riconoscimento di circostanze che avrebbero potuto portare a una riduzione della pena.
3. Mancato riconoscimento della causa di non punibilità: Si richiedeva l’applicazione dell’art. 131-bis c.p., che esclude la punibilità per particolare tenuità del fatto.

Questi tre punti rappresentavano il cuore dell’impugnazione con cui si sperava di ribaltare l’esito dei precedenti gradi di giudizio.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile per Aspecificità

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito delle questioni sollevate. Ha invece fermato la sua analisi a un livello preliminare, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione di tale drastica decisione risiede nella cosiddetta “aspecificità” dei motivi. Secondo i giudici supremi, il ricorrente non aveva formulato critiche mirate e pertinenti contro la sentenza della Corte d’Appello, ma si era limitato a riproporre argomentazioni generiche.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha analizzato distintamente ciascun motivo, giungendo sempre alla stessa conclusione.
Per quanto riguarda la recidiva e le attenuanti generiche, i giudici hanno evidenziato come la sentenza d’appello avesse fornito delle argomentazioni “connotate da lineare e coerente logicità”. Il ricorrente, invece di contestare punto per punto tale logica, non si è “confrontato” con essa, rendendo i suoi motivi di ricorso privi di reale consistenza critica.

Anche il terzo motivo, relativo alla particolare tenuità del fatto, è stato giudicato “privo di specificità”. La Corte ha osservato che si trattava di una mera riproduzione di profili di censura “già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti e non illogici argomenti dal giudice di merito”. In pratica, si è tentato di far riesaminare alla Cassazione questioni già decise correttamente, senza introdurre elementi di critica nuovi e specifici.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione sottolinea un principio fondamentale del processo penale: un ricorso per cassazione deve essere un atto di critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata, non una generica riproposizione delle proprie tesi. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche l’addebito al ricorrente delle spese processuali e del pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro. Questo provvedimento serve da monito: l’accesso alla giustizia di ultima istanza deve essere esercitato con serietà e competenza tecnica, individuando vizi specifici di legittimità e non sperando in un riesame generale del fatto.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti aspecifici, ovvero generici, e non si confrontavano criticamente con le argomentazioni logiche e coerenti della sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono ‘aspecifici’?
Significa che le censure mosse alla sentenza di secondo grado erano vaghe e si limitavano a riproporre questioni già esaminate e correttamente respinte dal giudice precedente, senza individuare specifici errori di diritto o vizi logici nella motivazione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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