Ricorso Inammissibile per Truffa: i Limiti al Giudizio della Cassazione
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. La vicenda ha portato alla dichiarazione di un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per truffa, chiarendo i confini entro cui può muoversi la difesa in sede di Cassazione.
I Fatti del Caso
Il caso riguarda un uomo condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di truffa. Secondo l’accusa, confermata dalle sentenze di merito, l’imputato aveva posto in essere una condotta fraudolenta reiterata nel tempo. Egli aveva prospettato alla persona offesa un presunto sistema infallibile per ottenere facili vincite al gioco, convincendola a consegnargli somme di denaro consistenti.
La Corte d’Appello aveva confermato la responsabilità penale, ritenendo le prove raccolte univoche e sufficienti a dimostrare la colpevolezza. La difesa dell’imputato, non condividendo la valutazione dei giudici, ha deciso di presentare ricorso alla Suprema Corte.
Il Ricorso in Cassazione e le Sue Motivazioni
Il ricorso si basava su due nuclei principali di censure.
1. Rivalutazione delle prove: I primi motivi di ricorso contestavano la valutazione della capacità dimostrativa delle prove effettuata dalla Corte d’Appello. In sostanza, la difesa chiedeva alla Cassazione di riesaminare il materiale probatorio per giungere a una conclusione diversa riguardo alla colpevolezza dell’imputato.
2. Contestazione della pena: Gli ultimi due motivi criticavano la quantificazione della pena, in particolare l’aumento per la continuazione del reato e il riconoscimento dell’aggravante di aver cagionato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità, previsto dall’art. 61, n. 7 del Codice Penale.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, fornendo motivazioni chiare che delineano il proprio ruolo e i limiti dell’impugnazione.
I giudici hanno spiegato che i primi tre motivi non superavano la soglia di ammissibilità perché si risolvevano in una mera richiesta di effettuare una nuova valutazione dei fatti. La Corte d’Appello aveva offerto una motivazione persuasiva, esaustiva e logicamente coerente per confermare la responsabilità. Il ricorso, al contrario, non indicava vizi logici manifesti e decisivi nel percorso argomentativo della sentenza impugnata, ma si limitava a proporre una lettura alternativa delle prove, attività preclusa in sede di legittimità.
Anche i motivi relativi alla pena sono stati respinti. La Corte ha ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello fosse logica e adeguata sia sulla quantificazione del trattamento sanzionatorio, considerato proporzionato alla gravità della condotta e alla personalità del reo, sia sul riconoscimento dell’aggravante. In particolare, è stato sottolineato che la valutazione sulla rilevanza del danno economico era corretta, a prescindere dalla destinazione che la vittima avrebbe dato alla somma (il gioco d’azzardo), poiché ciò che conta è l’entità della perdita subita.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza è un importante monito per chi intende adire la Corte di Cassazione. Il messaggio è chiaro: il ricorso non può essere un’occasione per ridiscutere il merito della vicenda e l’interpretazione delle prove. Per essere ammissibile, un ricorso deve concentrarsi su questioni di diritto (violazione di legge) o su vizi di motivazione che siano specifici, manifesti e decisivi, ovvero così gravi da rendere il ragionamento del giudice di merito palesemente illogico o contraddittorio. Un ricorso che si limita a criticare genericamente l’apprezzamento dei fatti operato dai giudici di merito è destinato a essere dichiarato ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile quando, tra le altre cose, si limita a richiedere una nuova valutazione delle prove già esaminate dai giudici di merito, senza indicare vizi logici manifesti e decisivi nel ragionamento della sentenza impugnata.
La Corte di Cassazione può riesaminare le prove di un processo?
No, la Corte di Cassazione non è un “terzo grado” di giudizio e non può riesaminare le prove o i fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza dei giudici di grado inferiore.
Cosa significa l’aggravante del danno di rilevante gravità in una truffa?
Significa che il danno economico causato alla vittima è stato considerato particolarmente significativo. In questo caso, la Corte ha ritenuto la somma sottratta rilevante, confermando l’aumento di pena, a prescindere dal fatto che la vittima intendesse usare quel denaro per il gioco d’azzardo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19033 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19033 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a FORMIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 26/05/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che i primi tre motivi di ricorso non superano la soglia d ammissibilità in quanto si risolvono nella richiesta di effettuare una n valutazione della capacità dimostrativa delle prove, senza indicare vizi lo manifesti e decisivi del percorso logico tracciato dalla Corte di appell confermare la responsabilità accertata al tribunale. Contrariamente a quan dedotto la Corte d’appello offriva una persuasiva ed esaustiva motivazione ordine alla conferma della responsabilità, prendendo in considerazione la t alternativa proposta dalla difesa, e ritenendola inidonea la disarticolare la u capacità dimostrativa delle prove raccolte; queste, secondo la razion valutazione della Corte di merito, indicavano come il ricorrente avesse reite nel tempo la condotta truffaldina contestata, prospettando alla persona offesa sistema asseritamente infallibile per ottenere facili vincite al gioco conseg somme consistenti;
considerato che non superano la soglia di ammissibilità neanche gli altri due motivi, diretti a contestare sia la consistenza degli aumenti per la continuaz sia il riconoscimento dell’aggravante prevista dall’art. 61, n. 7) cod contrariamente a quanto dedotto la Corte d’appello forniva una logica motivazion sia in ordine alla quantificazione del trattamento sanzioNOMErio, che veniva rite proporzioNOME alla gravità della condotta e la personalità del ricorrente (p della sentenza impugnata), sia con riferimento all’aggravante prevista dall 61, n 7) cod. pen., tenuto conto che la Corte di merito valutava correttame che la somma oggetto della truffa fosse significativa e che il danno fo rilevante, a prescindere dalla sua destinazione al gioco d’azzardo (pag. 5 sentenza impugnata).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del ammende.
Così deciso, il 19 marzo 2024.