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Ricorso inammissibile per truffa: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in un caso di truffa aggravata. L’imputato, condannato per aver incassato somme non dovute dai clienti di un’azienda di trasporti, aveva contestato la tardività della querela e la qualificazione del reato. La Corte ha ritenuto i motivi una mera riproposizione di argomenti già valutati, confermando la condanna.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Condanna per Truffa

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per truffa aggravata, consolidando principi fondamentali in materia di impugnazioni penali. La decisione sottolinea come la riproposizione dei medesimi motivi già discussi in appello, senza introdurre nuove e specifiche critiche alla sentenza di secondo grado, non possa trovare accoglimento in sede di legittimità. Questo caso offre un’importante lezione sulla specificità richiesta per un ricorso in Cassazione.

I Fatti: L’Abuso della Prestazione d’Opera e gli Incassi Illeciti

L’imputato era stato condannato sia in primo che in secondo grado per il reato di truffa aggravata, commessa abusando della sua prestazione d’opera. Nello specifico, egli aveva incassato somme di denaro dai clienti di una società di trasporti internazionali per la quale operava, inducendoli in errore. Per convincerli, utilizzava la carta intestata della società, facendo credere di essere legittimato a riscuotere i pagamenti, che invece tratteneva per sé.

La difesa aveva basato la propria strategia su diversi punti, sostenendo che l’azione penale non dovesse nemmeno iniziare.

I Motivi del Ricorso e le Questioni Giuridiche

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro motivi principali:

1. Tardività della querela: Secondo la difesa, la società era a conoscenza dei fatti illeciti già a settembre 2020, rendendo tardiva la querela presentata successivamente. I giudici di merito, invece, avevano stabilito che la piena consapevolezza del reato era stata raggiunta solo a febbraio 2021.
2. Erronea qualificazione giuridica: Si sosteneva che il fatto dovesse essere qualificato come appropriazione indebita e non come truffa, poiché l’imputato aveva titolo per riscuotere i pagamenti e solo in un secondo momento se ne sarebbe appropriato.
3. Insussistenza degli artifici e raggiri: La difesa contestava la presenza di condotte ingannatorie idonee a configurare il reato di truffa.
4. Mancata rinnovazione dell’istruttoria: Si lamentava che la Corte d’Appello non avesse disposto l’acquisizione di alcuni bonifici menzionati da un testimone, ritenuti cruciali per la difesa.

Il Ricorso Inammissibile secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato tutti i motivi, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno osservato che le argomentazioni presentate non erano altro che una pedissequa reiterazione delle doglianze già sollevate e respinte dalla Corte d’Appello. Un ricorso in sede di legittimità non può limitarsi a riproporre le stesse questioni, ma deve confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata, evidenziandone specifiche illogicità o violazioni di legge.

La Corte ha ribadito che il suo compito non è quello di riesaminare i fatti o di scegliere una ricostruzione alternativa a quella dei giudici di merito, ma solo di verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Il Principio sulla Mancata Rinnovazione dell’Istruttoria in Appello

Un punto di particolare interesse riguarda il rigetto della richiesta di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. La Cassazione ha richiamato un consolidato orientamento secondo cui la mancata rinnovazione può costituire una violazione di legge solo in caso di prove sopravvenute o scoperte dopo la sentenza di primo grado. In assenza di tali condizioni, la decisione di non acquisire nuove prove rientra nel potere discrezionale del giudice d’appello, il quale non è nemmeno tenuto a motivare esplicitamente il rigetto, potendosi la sua decisione desumere implicitamente dalla struttura argomentativa della sentenza.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano sul principio che il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. I giudici hanno stabilito che le questioni sollevate dall’appellante, come la data esatta della consapevolezza del reato da parte della vittima o la qualificazione giuridica del fatto, erano state adeguatamente e logicamente risolte dai giudici di primo e secondo grado attraverso una ‘doppia sentenza conforme’. La Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato come l’imputato non avesse alcun titolo per incassare le somme e avesse utilizzato artifici (la carta intestata) per ingannare i clienti, configurando così pienamente il reato di truffa. Riaprire il caso per un nuovo esame dei fatti è precluso in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorso, limitandosi a proporre una valutazione alternativa delle prove, è stato ritenuto inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale: un ricorso non può essere una semplice fotocopia dell’atto di appello. È necessario articolare censure specifiche e pertinenti contro la sentenza di secondo grado, dimostrando vizi di legittimità e non semplici divergenze sull’interpretazione dei fatti. Questa sentenza serve da monito sull’importanza di una difesa tecnica e mirata, che sappia distinguere tra le questioni di fatto, ormai cristallizzate nei gradi di merito, e le questioni di diritto, le uniche che possono trovare ascolto davanti alla Suprema Corte.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo la sentenza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando si limita a riproporre le medesime doglianze già sollevate e respinte in appello, risolvendosi in una richiesta di nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Corte di Cassazione.

È possibile chiedere in appello la rinnovazione dell’istruttoria per riesaminare le prove?
La rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appello è un’eccezione e può costituire una violazione di legge solo se riguarda prove sopravvenute o scoperte dopo la sentenza di primo grado. In caso contrario, la decisione è discrezionale e il giudice non è tenuto a motivare esplicitamente il rigetto.

Qual è la differenza tra truffa e appropriazione indebita in questo caso?
La Corte ha confermato la qualificazione di truffa perché l’imputato ha ottenuto il denaro attraverso ‘artifici e raggiri’ (l’uso della carta intestata della società), inducendo in errore i clienti sul suo diritto a incassare. Se avesse avuto legittimamente la disponibilità del denaro e solo in seguito avesse deciso di non restituirlo, si sarebbe potuto configurare il reato di appropriazione indebita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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