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Ricorso inammissibile per spaccio: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per oltre cento episodi di spaccio di cocaina. L’appello è stato giudicato generico e manifestamente infondato, data la presenza di numerosi precedenti a carico del ricorrente. La Corte ha quindi confermato la condanna al pagamento delle spese processuali e a una sanzione pecuniaria di tremila euro.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Spaccio: la Cassazione Conferma la Condanna

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: un ricorso inammissibile perché generico e privo di fondamento non può essere accolto. Il caso in esame riguarda un soggetto condannato per numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, il cui tentativo di impugnare la sentenza di secondo grado si è scontrato con una secca dichiarazione di inammissibilità. Analizziamo insieme i dettagli della vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Spaccio Continuato e Precedenti Specifici

La vicenda processuale trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che aveva condannato un individuo per un’attività di spaccio prolungata nel tempo. Nello specifico, gli venivano contestate oltre cento cessioni di modiche quantità di cocaina. Un elemento di particolare rilievo, attentamente valutato dai giudici di merito, era la presenza di numerosi precedenti penali a carico dell’imputato, sia specifici (relativi cioè allo stesso tipo di reato) che di altra natura. Nonostante questo quadro, il trattamento sanzionatorio applicato era stato definito ‘leggermente inferiore alla misura intermedia’, denotando una valutazione già mitigata della pena.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

L’imputato proponeva ricorso per Cassazione avverso la sentenza d’appello. Tuttavia, la Suprema Corte ha rigettato l’istanza, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione comporta non solo la definitività della condanna, ma anche ulteriori conseguenze per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare programmi di reinserimento per i detenuti.

Le Motivazioni: Genericità e Manifesta Infondatezza del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Cassazione per giustificare l’inammissibilità. I giudici hanno ritenuto che il ricorso fosse stato proposto in maniera ‘generica’ e risultasse ‘manifestamente infondato’. In pratica, le argomentazioni difensive non erano sufficientemente specifiche e dettagliate per mettere in discussione le ragioni logico-giuridiche su cui si fondava la sentenza impugnata.

La Corte ha sottolineato come la pena inflitta, già contenuta, fosse stata determinata tenendo conto di tutti gli elementi del caso, inclusa la serialità delle condotte di spaccio e il curriculum criminale del soggetto. Le doglianze del ricorrente sono state quindi considerate incapaci di scalfire la coerenza e la correttezza della decisione della Corte d’Appello. Un ricorso, per superare il vaglio di ammissibilità in Cassazione, deve sollevare questioni di legittimità concrete e non limitarsi a una generica contestazione della valutazione dei fatti operata dai giudici di merito.

Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico e Ben Argomentato

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: l’accesso alla Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della presentazione di un atto che non rispetta i rigidi requisiti di specificità richiesti dalla procedura. Per avere una possibilità di successo, è indispensabile che le censure mosse alla sentenza impugnata siano precise, pertinenti e giuridicamente fondate, evitando contestazioni generiche che non possono trovare accoglimento davanti al giudice di legittimità.

Quando un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando è proposto in modo generico e risulta manifestamente infondato, senza cioè sollevare questioni di diritto concrete e pertinenti.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

I precedenti penali dell’imputato hanno influenzato la decisione?
Sì, la Corte ha tenuto in considerazione i numerosi precedenti, specifici e non, a carico del ricorrente come uno degli elementi per valutare la correttezza della pena inflitta e, di conseguenza, la manifesta infondatezza delle lamentele proposte nel ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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