Ricorso Inammissibile per Ricettazione: Quando l’Appello è Generico
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa non solo confermare una condanna, ma anche aggravarne le conseguenze economiche per l’imputato. La vicenda riguarda un caso di ricettazione e la decisione della Suprema Corte di respingere un’impugnazione basata su motivi generici e già valutati. Analizziamo i dettagli della pronuncia per comprendere i principi applicati.
I Fatti del Processo
La questione nasce dalla condanna di un individuo per il reato di ricettazione, confermata sia in primo grado dal Tribunale sia successivamente dalla Corte di Appello. La pena stabilita era di nove mesi di reclusione e 150 euro di multa. Insoddisfatto della decisione di secondo grado, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, tentando di ottenere una revisione del giudizio.
Il Motivo del Ricorso: Riqualificazione da Ricettazione a Furto
L’unico motivo di doglianza presentato dalla difesa consisteva nella richiesta di riqualificare il reato contestato. Secondo la tesi difensiva, i fatti non integravano il delitto di ricettazione, bensì quello di furto. Tuttavia, questa argomentazione non era nuova: era già stata avanzata e respinta dalla Corte di Appello. La difesa, nel ricorrere alla Cassazione, ha riproposto gli stessi rilievi, definiti dalla Suprema Corte come “generici”.
La Decisione della Cassazione: un Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del processo penale: il ricorso di legittimità non può essere una mera ripetizione dei motivi già presentati e disattesi nei precedenti gradi di giudizio, soprattutto se formulati in modo generico e senza addurre nuovi elementi di diritto o di fatto. I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse già chiarito, a pagina 3 della sua sentenza, l’assenza di prove che potessero collegare l’imputato alla commissione del reato presupposto, cioè il furto originario dei beni.
Le Motivazioni della Corte
La motivazione della Cassazione è lapidaria ma efficace. Il rigetto si basa sulla constatazione che i giudici di merito avevano già correttamente escluso la possibilità di attribuire all’imputato il reato di furto, mancando qualsiasi elemento a sostegno di tale tesi. Di conseguenza, la condanna per ricettazione era stata logicamente e giuridicamente fondata. Riproporre la stessa identica questione in Cassazione senza specifici e pertinenti argomenti giuridici rende il ricorso privo della sua funzione tipica, trasformandolo in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito, non consentito.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un importante monito per la difesa: un’impugnazione deve essere specifica, critica e puntuale. Un ricorso inammissibile non è privo di conseguenze. Come stabilito nel dispositivo, l’inammissibilità comporta la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma considerevole (in questo caso, tremila euro) alla Cassa delle Ammende. Ciò serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati dalla difesa erano generici, non specifici, e rappresentavano una mera riproposizione di argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte di Appello, senza introdurre nuovi elementi di valutazione.
Qual era l’argomento principale della difesa e perché non è stato accolto?
L’argomento principale era la richiesta di riqualificare il reato da ricettazione a furto. Non è stato accolto perché i giudici di merito avevano già evidenziato la totale assenza di elementi probatori che potessero collegare l’imputato alla commissione del furto originario (il cosiddetto reato presupposto).
Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso specifico è stata quantificata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2367 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2367 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/11/2023
ORDINANZA
avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di Bologna in data 31/10/2022
sul ricorso proposto da COGNOME n. a Prato il DATA_NASCITA -dato atto del regolare avviso alle parti; -sentita la relazione della Consigliera NOME COGNOME
FATTO E DIRITTO
1.Con l’impugnata sentenza la Corte di Appello di Bologna c:onfermava, per quanto in questa sede rileva, la decisione del locale Tribunale che, in data 6/7/2017, aveva riconosc l’imputato colpevole del delitto di ricettazione ascrittogli al capo A della rubrica, dete la pena nella misura di mesi nove di reclusione ed euro 150,00 di multa.
Il difensore con l’unico motivo formulato censura la mancata riqualificazione del alla stregua del reato di furto, articolando rilievi generici, già prospettati in sede d e disattesi dai giudici territoriali, i quali a pag .3 hanno evidenziato l’assenza di suscettibili di ricondurre la commissione del reato presupposto all’imputato.
Alla stregua delle considerazioni che precedono il ricorso deve essere dichiar inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria precisata in dispositivo, non ravvisandosi cause d’esonero.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processu e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Così deciso in Roma, 7 Novembre 2023
La Consigliera estensore
Il Presidente