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Ricorso inammissibile per resistenza a pubblico ufficiale

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato in Appello per resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. Il caso riguarda un episodio in cui l’imputato, insieme ad altri, aveva accerchiato e minacciato le forze dell’ordine per impedire l’identificazione di un tifoso in possesso di un fumogeno. La Suprema Corte ha ritenuto i motivi del ricorso una mera riproposizione di censure già adeguatamente respinte nel grado precedente, confermando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma Condanna per Resistenza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del processo penale: la non ammissibilità di un ricorso basato sulla mera riproposizione di argomenti già esaminati e respinti nei precedenti gradi di giudizio. Questo caso evidenzia come un ricorso inammissibile porti alla conferma della condanna e a sanzioni accessorie per il ricorrente. La vicenda trae origine da un episodio di tensione tra un gruppo di tifosi e le forze dell’ordine.

I Fatti del Caso: Ostacolo all’Identificazione

Il procedimento penale ha avuto inizio a seguito di un episodio in cui un gruppo di circa quindici-venti persone ha accerchiato alcuni pubblici ufficiali. L’azione del gruppo era finalizzata a impedire l’identificazione di un tifoso che deteneva un fumogeno. La condotta, caratterizzata da minacce, ha integrato i reati di resistenza a pubblico ufficiale in concorso e favoreggiamento personale, aggravati da diverse circostanze, tra cui la recidiva.

La Corte d’Appello aveva confermato la responsabilità penale di uno dei partecipanti, ritenendo la ricostruzione dei fatti solida e le prove sufficienti a fondare un giudizio di colpevolezza.

Le Motivazioni della Cassazione: Quando un ricorso è inammissibile

Di fronte alla Suprema Corte, la difesa dell’imputato ha sollevato questioni relative a vizi di motivazione e violazione di legge, contestando la valutazione sulla sua responsabilità, il riconoscimento delle aggravanti, la sussistenza della recidiva e la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Tuttavia, la Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, osservando che tutti i motivi presentati non erano altro che una ripetizione delle stesse censure già adeguatamente analizzate e confutate dalla Corte d’Appello. I giudici di legittimità hanno sottolineato che la sentenza di secondo grado aveva fornito una spiegazione logica e coerente su ogni punto controverso.

La Valutazione sulla Resistenza e le Aggravanti

La Corte ha ritenuto corretta la decisione dei giudici di merito nel qualificare la condotta come resistenza a pubblico ufficiale. L’accerchiamento e le minacce erano palesemente diretti a impedire ai pubblici ufficiali di compiere un atto del loro ufficio. È stata inoltre confermata la sussistenza dell’aggravante della connessione teleologica: la resistenza era stata attuata proprio per commettere il reato di favoreggiamento, ovvero aiutare il possessore del fumogeno a sottrarsi all’identificazione.

Recidiva e Mancata Concessione delle Attenuanti

Anche la valutazione sulla recidiva è stata giudicata adeguata. La Corte d’Appello aveva correttamente basato la sua decisione su due precedenti condanne significative, che dimostravano un’aumentata pericolosità sociale del soggetto. Di conseguenza, è stata ritenuta legittima anche la scelta di non concedere le circostanze attenuanti generiche, data l’assenza di elementi positivi da valorizzare a favore dell’imputato.

Le Conclusioni: Conseguenze della Dichiarazione di Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze significative. In primo luogo, la condanna pronunciata dalla Corte d’Appello diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio sul merito dei fatti, ma un controllo di legittimità. Proporre motivi generici o ripetitivi non solo è inefficace, ma comporta anche un onere economico aggiuntivo.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando i motivi proposti sono una mera riproduzione di censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuovi ed effettivi vizi di legittimità della sentenza impugnata.

Perché è stata confermata l’aggravante della connessione teleologica?
L’aggravante è stata confermata perché la condotta di resistenza (accerchiare e minacciare i pubblici ufficiali) era chiaramente finalizzata a commettere un altro reato, ovvero impedire l’identificazione del soggetto che deteneva il fumogeno (favoreggiamento).

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva e non può più essere contestata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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