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Ricorso inammissibile per pena al minimo edittale

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché i motivi sono manifestamente infondati. La Corte chiarisce che se la pena inflitta è già fissata nel minimo edittale, non è necessaria una specifica motivazione per il mancato riconoscimento di un’ulteriore attenuante, rendendo il ricorso privo di fondamento. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Pena Minima Blocca l’Appello

L’esito di un processo penale può essere contestato attraverso vari mezzi di impugnazione, ma non tutti i ricorsi vengono esaminati nel merito. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce un principio fondamentale: quando la pena è già stata fissata al minimo legale, le doglianze su attenuanti non concesse possono portare a un ricorso inammissibile. Questa decisione sottolinea l’importanza di presentare motivi di ricorso che abbiano un’effettiva possibilità di incidere sulla decisione finale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. L’imputato, tramite il suo difensore, aveva impugnato la decisione di secondo grado, lamentando, tra le altre cose, il mancato riconoscimento di una circostanza attenuante prevista dall’articolo 62 n. 4 del codice penale.

La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha analizzato i motivi proposti e li ha ritenuti manifestamente infondati, dichiarando di conseguenza il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione sollevata dal ricorrente, ma si è fermata a una valutazione preliminare sulla fondatezza dei motivi. Questa decisione ha comportato non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione risiede in una logica giuridica precisa e consolidata. La Corte ha osservato che la pena inflitta al ricorrente nel giudizio di merito era già stata determinata nel “minimo edittale”, ovvero la sanzione più bassa consentita dalla legge per quel reato.

In un simile contesto, la discussione sul riconoscimento o meno di un’ulteriore circostanza attenuante diventa irrilevante. Anche se l’attenuante fosse stata concessa, essa non avrebbe potuto produrre alcun effetto concreto, poiché la pena non poteva essere ridotta al di sotto del minimo legale. Di conseguenza, il giudice di merito non era tenuto a fornire una specifica motivazione sul perché non avesse concesso l’attenuante richiesta. La sua decisione era già la più favorevole possibile per l’imputato dal punto di vista sanzionatorio.

Il ricorso, basandosi su una censura priva di potenziale impatto pratico, è stato quindi giudicato come manifestamente infondato e, di conseguenza, dichiarato inammissibile.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi intende impugnare una sentenza penale: i motivi di ricorso devono essere concreti e idonei a modificare la decisione contestata. Quando la sanzione è già al minimo, insistere su attenuanti non concesse si rivela una strategia processuale inefficace, che espone al rischio concreto di una declaratoria di inammissibilità e a ulteriori conseguenze economiche. La decisione serve da monito sulla necessità di una valutazione attenta e strategica prima di adire la Corte di Cassazione, evitando impugnazioni pretestuose o prive di reale fondamento giuridico.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i suoi motivi sono stati ritenuti manifestamente infondati. In particolare, la richiesta relativa a una circostanza attenuante è stata considerata irrilevante.

Qual è il ragionamento della Corte sulla pena al minimo edittale?
La Corte ha stabilito che, essendo la pena già stata fissata nel minimo previsto dalla legge, non era necessaria una specifica motivazione per il mancato riconoscimento di un’ulteriore attenuante, poiché questa non avrebbe comunque potuto ridurre la sanzione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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