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Ricorso inammissibile per motivo nuovo in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per false dichiarazioni. La decisione si fonda sul fatto che il motivo del ricorso, relativo alla quantificazione della pena, non era stato sollevato nel precedente grado di appello, risultando quindi un motivo inedito e come tale non accoglibile. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Non si possono Introdurre Nuovi Motivi in Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del processo penale: i motivi di ricorso devono essere stati precedentemente esaminati nei gradi di merito. L’introduzione di un ‘motivo inedito’ porta inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questa decisione offre uno spunto cruciale per comprendere le regole strategiche e procedurali che governano l’impugnazione delle sentenze.

Il Caso in Analisi: Dall’Appello alla Cassazione

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, previsto dall’art. 495 del codice penale. Dopo la conferma della condanna da parte della Corte di Appello di Bologna, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione. Tuttavia, la sua doglianza si concentrava su un aspetto specifico: la violazione di legge e il vizio di motivazione relativi alla determinazione della pena inflitta.

La Strategia Difensiva e il Ricorso Inammissibile

Il punto cruciale della vicenda, che ha determinato l’esito del giudizio di legittimità, risiede nel contenuto del precedente atto di appello. In quella sede, la difesa aveva sollevato un’unica questione, attinente esclusivamente alla responsabilità penale dell’imputato, senza muovere alcuna censura sulla quantificazione della pena. Di conseguenza, il motivo portato all’attenzione della Cassazione risultava ‘inedito’, ovvero mai sottoposto al vaglio del giudice del grado precedente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con ferma chiarezza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno rilevato che non è consentito introdurre per la prima volta nel giudizio di legittimità questioni che non sono state oggetto dei motivi di appello. Questo principio garantisce la coerenza e la progressione logica del processo, evitando che la Cassazione si trasformi in un terzo grado di merito dove poter ‘recuperare’ argomenti non coltivati in precedenza.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sul principio della devoluzione, secondo cui il giudice d’appello esamina il caso solo nei limiti delle questioni sollevate con i motivi di impugnazione. Se una determinata questione, come quella sulla pena, non viene contestata in appello, si considera accettata dalla parte e non può essere riproposta ex novo in Cassazione. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, come conseguenza di legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante sull’importanza di una strategia difensiva completa e articolata sin dai primi gradi di giudizio. Omettere di contestare un punto della sentenza di primo grado nell’atto di appello preclude la possibilità di farlo valere successivamente davanti alla Corte di Cassazione. La decisione riafferma il ruolo della Suprema Corte come giudice di legittimità, deputato a verificare la corretta applicazione della legge e non a riesaminare nel merito questioni non devolute dal precedente gravame.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato alla Corte di Cassazione, relativo alla determinazione della pena, era ‘inedito’, ovvero non era stato sollevato nel precedente atto di appello, il quale si concentrava unicamente sulla questione della responsabilità penale.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, l’importo stabilito dalla Corte è stato di 3.000,00 euro.

È possibile introdurre per la prima volta una contestazione nel giudizio di Cassazione?
No, in base a quanto stabilito in questa ordinanza, non è possibile presentare in Cassazione motivi di ricorso che non siano stati specificamente formulati e discussi nel precedente grado di giudizio, ovvero nell’atto di appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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