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Ricorso inammissibile per motivi non specifici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato per traffico internazionale di stupefacenti. La decisione si fonda sulla totale genericità e assertività dei motivi di appello, che non hanno criticato in modo specifico le solide motivazioni della corte di merito, basate sul rinvenimento di oltre 2 kg di eroina e sull’ammissione dell’imputato. Di conseguenza, è stata confermata la condanna e l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando i Motivi Sono Troppo Generici

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre un’importante lezione sulla tecnica processuale: un ricorso inammissibile è la conseguenza quasi certa di motivi di impugnazione generici e non specifici. Il caso in esame riguarda un traffico internazionale di stupefacenti e dimostra come la mancata critica puntuale alla sentenza impugnata renda vana ogni speranza di riforma della decisione.

I Fatti del Caso: Importazione di Eroina nel Doppio Fondo

La vicenda giudiziaria ha origine con l’arresto di un uomo trovato in possesso di un ingente quantitativo di eroina, precisamente oltre due chilogrammi. La sostanza stupefacente era abilmente occultata all’interno di un doppio fondo ricavato nel suo bagaglio. Durante le fasi di merito, l’imputato ha ammesso i fatti, confessando di aver accettato di commettere l’illecita importazione dietro la promessa di ricevere un compenso di 10.000 dollari. Sulla base di questi elementi, la Corte d’Appello di Roma aveva confermato la sua condanna.

L’Appello e i Motivi del Ricorso in Cassazione

Contro la sentenza di secondo grado, la difesa dell’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, articolando le proprie doglianze su tre punti principali:
1. Mancata assoluzione: si chiedeva una riconsiderazione generale che portasse all’assoluzione.
2. Assenza dell’elemento soggettivo: si contestava la sussistenza della volontà colpevole necessaria per configurare il reato.
3. Esclusione dell’aggravante: si richiedeva di non applicare l’aggravante prevista dall’art. 80 del d.P.R. 309/90, solitamente legata all’ingente quantità di droga.

Tuttavia, come vedremo, la modalità con cui questi motivi sono stati presentati è stata la causa della loro stessa rovina.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione si fonda su un vizio procedurale fondamentale: la totale mancanza di specificità dei motivi. Secondo i giudici, le argomentazioni della difesa erano “assolutamente prive di specificità in tutte le loro articolazioni e del tutto assertive”.

Le Motivazioni della Cassazione sul ricorso inammissibile

La Corte ha spiegato che, in sede di legittimità, non è sufficiente riproporre le stesse questioni o presentare lamentele generiche. È indispensabile che il ricorrente si confronti analiticamente con la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone le specifiche criticità, le contraddizioni o gli errori di diritto. Nel caso di specie, il ricorrente non ha operato questa critica analisi. La motivazione della Corte d’Appello è stata ritenuta logica, congrua e corretta in punto di diritto. I giudici di merito avevano infatti dato ampio conto degli elementi di prova a carico: il rinvenimento della droga nel doppio fondo del bagaglio, l’ingente quantitativo e la stessa confessione dell’imputato. Di fronte a un quadro probatorio così solido e a una motivazione ben argomentata, il ricorso si è limitato a formulare delle mere asserzioni, senza scalfire minimamente l’impianto accusatorio confermato in appello. Di conseguenza, il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La pronuncia ribadisce un principio cardine del processo penale di legittimità: un ricorso in Cassazione deve essere un atto tecnico di alta precisione, non una generica lamentela. Per avere successo, deve individuare e argomentare vizi specifici della decisione impugnata. In mancanza di ciò, il risultato è un ricorso inammissibile, che comporta non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, in questo caso fissata in 3.000 euro. Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di un’attenta e puntuale preparazione delle impugnazioni dinanzi alla Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano completamente generici e assertivi. La difesa non ha formulato una critica specifica e analitica delle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata, che è un requisito fondamentale per l’ammissibilità del ricorso in Cassazione.

Quali prove sono state considerate decisive per la condanna nei gradi di merito?
Le prove decisive sono state il rinvenimento di un ingente quantitativo di eroina (oltre 2 kg) nascosto nel doppio fondo del bagaglio dell’imputato e la stessa ammissione di quest’ultimo, che aveva confessato di aver accettato di trasportare la droga in cambio di una promessa di 10.000 dollari.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende a titolo di sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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