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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per sostituzione di persona, spendita di monete false e reati in materia di stupefacenti. Il motivo del ricorso è stato giudicato estremamente generico, in quanto non indicava in modo specifico gli errori della sentenza della Corte d’Appello, violando i requisiti di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questo caso sottolinea la necessità di un ricorso inammissibile quando le censure sono vaghe.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Perché la Genericità dei Motivi Conduce alla Sconfitta

Nel processo penale, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda un principio cardine: la specificità dei motivi. Quando un appello è vago e non articola critiche precise, il suo destino è segnato e si trasforma in un ricorso inammissibile. Analizziamo una decisione che illustra perfettamente questa dinamica.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da una sentenza della Corte d’Appello di Milano, che aveva confermato la responsabilità penale di un individuo per una serie di reati gravi. Le accuse includevano la sostituzione di persona (art. 494 c.p.), la spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate (art. 455 c.p.) e la violazione della legge sugli stupefacenti (art. 73 d.p.r. 309/1990). La posizione dell’imputato era ulteriormente aggravata dalla contestazione della recidiva reiterata ed infraquinquennale.

Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: una contestazione generica sulla correttezza della motivazione che aveva portato alla sua condanna. Non ha, però, specificato quali fossero i passaggi illogici o le prove male interpretate dalla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza non è stata solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’imposizione al ricorrente del pagamento delle spese processuali e di una somma aggiuntiva di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Principio di Specificità e il Ricorso Inammissibile

La chiave per comprendere la decisione risiede nell’articolo 581, comma 1, lettera c) del codice di procedura penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, la Cassazione ha bollato il motivo di ricorso come “estremamente generico per indeterminatezza”.

L’imputato si era limitato a criticare la motivazione della sentenza impugnata senza però indicare gli specifici elementi che, a suo dire, la rendevano errata o illogica. Questo approccio non consente al giudice dell’impugnazione di comprendere quali siano le censure mosse e, di conseguenza, di esercitare il proprio potere di controllo. Un ricorso inammissibile è la sanzione processuale per chi non rispetta questo onere di chiarezza. La Corte ha sottolineato che, a fronte di una motivazione della sentenza d’appello logicamente corretta, non basta una critica astratta, ma è necessario un confronto puntuale con le argomentazioni del giudice precedente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per ogni difensore e imputato. La preparazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, richiede un’analisi meticolosa e una critica puntuale della decisione che si intende impugnare. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso. È indispensabile individuare con precisione i vizi logici o giuridici, citare gli atti processuali rilevanti e spiegare perché la decisione del giudice inferiore sia sbagliata. In assenza di tale specificità, il ricorso non supererà il vaglio preliminare di ammissibilità, con la conseguenza di rendere definitiva la condanna e di aggravare i costi per l’imputato. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di difesa in fase di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era estremamente generico e indeterminato, non indicando specificamente gli elementi che costituivano la base della critica alla sentenza impugnata, in violazione dell’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Cosa si intende per ‘motivo generico’ in un ricorso?
Un motivo di ricorso è considerato ‘generico’ quando non articola critiche specifiche e puntuali contro la motivazione della sentenza che si contesta. Si limita a una censura vaga senza consentire al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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