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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. L’appello contestava l’illegalità della pena per mancata applicazione della continuazione tra reati e un presunto travisamento della prova. La Corte ha ritenuto le doglianze non sufficientemente specifiche, confermando la condanna e sanzionando il ricorrente con il pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi di Appello sono Troppo Generici

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di impugnazione. Nel caso di specie, è stato dichiarato un ricorso inammissibile poiché le censure mosse dal ricorrente erano state formulate in maniera eccessivamente generica. Questa decisione offre spunti importanti sulla corretta redazione degli atti di impugnazione e sulle conseguenze di una loro formulazione imprecisa.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello, ha presentato ricorso per cassazione basandolo su due principali motivi. Il primo riguardava la presunta illegalità della pena, sostenendo che non fosse stata correttamente applicata la “continuazione” tra il reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186 C.d.S.) e le altre fattispecie contestate. Il secondo motivo, invece, denunciava un presunto “travisamento della prova” da parte dei giudici di merito, ovvero una scorretta interpretazione del materiale probatorio.

La Decisione della Corte e la problematica del ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha deciso di non entrare nel merito delle questioni sollevate, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa pronuncia non significa che la Corte abbia dato ragione o torto nel merito al ricorrente, ma semplicemente che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi di specificità per poter essere esaminato. La conseguenza diretta è la definitività della sentenza di condanna e l’aggiunta di ulteriori sanzioni pecuniarie a carico del ricorrente.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha analizzato separatamente i due motivi, evidenziandone per entrambi la criticità.

Primo Motivo: La Genericità sulla Continuazione tra Reati

Secondo i giudici, la questione relativa alla mancata applicazione della continuazione per il reato di guida in stato di ebbrezza era stata posta in modo generico. La Corte ha osservato che tale reato era stato punito separatamente già in primo grado e che nell’atto di appello non era stata sollevata una specifica doglianza sull’omessa applicazione della continuazione tra quel reato e gli altri. Di conseguenza, il motivo presentato in Cassazione risultava vago e non adeguatamente devoluto nei precedenti gradi di giudizio, rendendolo così inammissibile.

Secondo Motivo: La Genericità sul Travisamento della Prova

Anche il secondo motivo è stato giudicato “palesemente generico”. Il ricorrente si era limitato a denunciare un travisamento della prova senza però indicare in modo specifico quali prove sarebbero state travisate, come sarebbe avvenuta tale alterazione e in che modo essa avrebbe influito sulla decisione finale. Per la Cassazione, una censura di questo tipo, per essere valida, deve essere autosufficiente e precisa, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio cruciale per chi opera nel diritto: la precisione è tutto. Un atto di impugnazione non può limitarsi a enunciazioni di principio o a doglianze astratte, ma deve individuare con chiarezza e rigore gli errori della decisione impugnata, le norme violate e le prove male interpretate. Un ricorso inammissibile non solo vanifica la possibilità di ottenere una riforma della sentenza, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione è un monito severo sull’importanza della tecnica redazionale e della diligenza professionale nella preparazione dei ricorsi.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché entrambi i motivi presentati – uno sulla continuazione tra reati e l’altro sul travisamento della prova – sono stati ritenuti eccessivamente generici e non formulati con la specificità richiesta dalla legge.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che la critica mossa alla sentenza impugnata è vaga, non specifica quali siano gli errori commessi dal giudice precedente né indica con precisione le norme o le prove che sosterrebbero la tesi difensiva, impedendo di fatto alla Corte di valutare la fondatezza della questione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza di condanna. Inoltre, come stabilito nell’ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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