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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due individui condannati per furto aggravato. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso, focalizzati sulla mancata concessione di attenuanti generiche, erano una semplice ripetizione di argomenti già respinti in appello, senza un confronto critico con la sentenza impugnata. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma alla cassa delle ammende.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi d’Appello Ripetuti

Quando un ricorso per cassazione viene presentato, non è sufficiente lamentare un’ingiustizia; è necessario articolare critiche precise e pertinenti alla decisione impugnata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce cosa accade quando i motivi del ricorso sono generici, ribadendo un principio fondamentale: un ricorso inammissibile non è solo un tentativo fallito, ma comporta anche conseguenze economiche. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza della specificità dei motivi di impugnazione.

I Fatti del Caso

Due persone venivano condannate in primo grado dal Tribunale di Pesaro per il reato di furto aggravato in concorso, ai sensi degli articoli 110, 624 e 625 del codice penale. La sentenza veniva successivamente confermata dalla Corte di Appello di Ancona. Non rassegnati, gli imputati decidevano di presentare un ricorso congiunto alla Corte di Cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza di secondo grado. Il loro unico motivo di doglianza riguardava un presunto vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello sul mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

Il Ricorso per Cassazione e il Concetto di Ricorso Inammissibile

Il cuore della difesa davanti alla Cassazione si basava sulla presunta inadeguatezza delle argomentazioni fornite dai giudici di merito per negare le attenuanti. Tuttavia, la Suprema Corte ha rapidamente individuato un vizio fondamentale nel modo in cui il ricorso era stato formulato. Invece di contestare specificamente le ragioni della Corte d’Appello, i ricorrenti si erano limitati a riproporre le stesse censure già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio. Questo comportamento trasforma un’impugnazione in una semplice reiterazione, priva della necessaria funzione critica, rendendo di fatto il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili per diverse ragioni strettamente connesse. In primo luogo, ha sottolineato che il ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio sul merito. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità), non rivalutare i fatti o l’adeguatezza della pena, a meno che la motivazione non sia manifestamente illogica o inesistente. I ricorrenti, invece, chiedevano una diversa valutazione sul trattamento sanzionatorio, un’operazione preclusa in sede di legittimità.

In secondo luogo, la Corte ha qualificato i motivi come ‘non specifici ma soltanto apparenti’. Questo perché i ricorrenti non si sono confrontati con la motivazione della sentenza d’appello, omettendo di svolgere quella ‘critica argomentata’ che è la funzione tipica dell’impugnazione. La semplice riproposizione delle stesse argomentazioni già vagliate e rigettate equivale a un’assenza di critica, rendendo il ricorso privo del suo requisito essenziale di specificità.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità non è stata priva di conseguenze. Conformemente all’articolo 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha imposto loro il versamento di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende. La Corte ha motivato questa sanzione pecuniaria evidenziando che la ‘evidente inammissibilità’ dei motivi non permetteva di ritenere i ricorrenti immuni da colpa nel determinare le ragioni dell’inammissibilità stessa. La decisione ribadisce quindi un messaggio chiaro: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità, e la presentazione di ricorsi palesemente infondati o non conformi alle regole processuali comporta un costo, sia per il sistema giudiziario che per chi li propone.

Perché il ricorso alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una semplice reiterazione di quelli già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello. I ricorrenti non hanno formulato una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata, rendendo il ricorso non specifico e solo apparente.

Qual era l’argomento principale sollevato dai ricorrenti?
L’argomento principale era il presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello in merito al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti a seguito della decisione?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di 3.000 euro a favore della cassa delle ammende, a causa dell’evidente inammissibilità dei motivi del loro ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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