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Ricorso inammissibile per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due imputati condannati per concorso in sostituzione di persona. L’appello è stato rigettato perché i motivi addotti erano generici, ripetitivi di argomentazioni già respinte in secondo grado e manifestamente infondati. La Corte ha ribadito che un ricorso, per essere valido, deve contenere critiche specifiche e pertinenti alla sentenza impugnata. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione, specificità e un’argomentazione giuridica solida. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda le conseguenze di un approccio superficiale, dichiarando un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici e ripetitivi. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale della procedura penale: non basta dissentire, bisogna criticare in modo puntuale e pertinente la decisione che si impugna.

I Fatti del Processo

Due soggetti, dopo essere stati condannati in primo e secondo grado per il reato di sostituzione di persona in concorso (artt. 110 e 494 c.p.), hanno deciso di presentare un unico ricorso per Cassazione. La loro speranza era di ottenere l’annullamento della sentenza della Corte d’Appello di Palermo, che aveva confermato la loro colpevolezza.

I ricorrenti hanno basato la loro difesa su due motivi principali:
1. Una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo all’affermazione della loro responsabilità penale.
2. Una critica al trattamento sanzionatorio, lamentando la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

L’Analisi della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi e li ha giudicati inammissibili per ragioni chiare e nette, offrendo una lezione sulla corretta redazione degli atti di impugnazione.

Il Primo Motivo: Genericità e Ripetitività

Il primo punto del ricorso è stato demolito dalla Corte su tre fronti. È stato considerato:
* Costituito da mere doglianze di fatto: i ricorrenti cercavano di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta al giudice di legittimità.
* Generico: le argomentazioni erano una semplice riproposizione delle stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione deve contenere critiche specifiche alla motivazione della sentenza impugnata, non un copia-incolla dei precedenti atti.
* Manifestamente infondato: la motivazione della Corte d’Appello era, secondo la Cassazione, immune da vizi logici e quindi pienamente valida.

Il Secondo Motivo: La Critica sulle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo, relativo alla pena e alle attenuanti, ha subito la stessa sorte. La Corte ha ritenuto la critica generica e manifestamente infondata. È stato sottolineato un principio giurisprudenziale consolidato: nel negare le attenuanti generiche, il giudice di merito non è obbligato a esaminare e confutare ogni singolo elemento favorevole all’imputato. È sufficiente che basi la sua decisione su elementi ritenuti decisivi, implicitamente superando tutti gli altri.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione centrale della Suprema Corte risiede nel principio di specificità dei motivi di ricorso. Un ricorso non può essere un contenitore di lamentele generiche o una semplice ripetizione di ciò che è già stato detto. Deve, invece, instaurare un dialogo critico e costruttivo con la sentenza impugnata, evidenziandone con precisione gli errori di diritto o i vizi logici. Quando un ricorso si limita a riproporre le stesse tesi, senza confrontarsi con le ragioni per cui sono state respinte dal giudice precedente, dimostra di non aver colto la funzione del giudizio di legittimità e viene, di conseguenza, dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante per gli operatori del diritto. La preparazione di un ricorso per Cassazione deve essere meticolosa. È essenziale analizzare a fondo la sentenza d’appello e costruire argomenti nuovi e specifici che ne mettano in discussione la coerenza logico-giuridica. Tentare di ottenere una terza valutazione del merito dei fatti o presentare motivi vaghi e ripetitivi non solo è inutile, ma comporta conseguenze economiche significative: la condanna al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma alla Cassa delle ammende, che in questo caso ammontava a tremila euro.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se è basato su motivi generici, manifestamente infondati, o se si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di giudizio precedenti senza un confronto specifico con la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che il motivo non articola una critica specifica e puntuale contro la decisione del giudice precedente, ma si limita a lamentele vaghe o a ripetere argomenti già esaminati, senza spiegare perché la motivazione della sentenza appellata sarebbe errata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, a titolo di sanzione, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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