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Ricorso inammissibile per motivi generici: il caso

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due soggetti condannati per furto in abitazione. La decisione si fonda sulla genericità e sulla mancanza di specificità dei motivi di appello, che non si confrontavano con le argomentazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi dell’Appello Sono Troppo Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma per essere esaminato nel merito, deve rispettare requisiti formali e sostanziali precisi. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze di un’impugnazione carente di specificità, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa ordinanza offre uno spunto fondamentale per comprendere l’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati e pertinenti, evidenziando come la genericità delle censure conduca inevitabilmente a una pronuncia sfavorevole, con condanna alle spese.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di due individui per il reato di furto in abitazione, confermata sia in primo grado che dalla Corte d’Appello. Ritenendo ingiusta la decisione di secondo grado, i due imputati, tramite il loro difensore, hanno proposto ricorso per Cassazione. Le loro doglianze si concentravano su una presunta insufficienza e inadeguatezza della motivazione fornita dalla Corte di merito nel confermare la loro responsabilità penale.

L’Analisi della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, nell’esaminare i ricorsi, ha richiamato i principi fondamentali che regolano l’ammissibilità delle impugnazioni, con particolare riferimento agli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Questi articoli stabiliscono che i motivi di ricorso devono essere specifici, indicando chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta. Non è sufficiente una critica generica alla sentenza impugnata; è necessario un confronto puntuale e argomentato con la motivazione del giudice precedente.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Nel caso di specie, i giudici di legittimità hanno rilevato che le censure mosse dai ricorrenti erano del tutto generiche. Essi si erano limitati a lamentare un’insufficienza della motivazione senza, tuttavia, entrare nel merito delle argomentazioni sviluppate dalla Corte d’Appello. La sentenza impugnata, secondo la Cassazione, era invece assistita da un “conferente apparato argomentativo” sia sulla sussistenza del reato sia sulla responsabilità degli imputati. I ricorsi, al contrario, erano “privi di confronto con le argomentazioni illustrate in motivazione e del tutto carenti di specificità”.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che un ricorso, per superare il vaglio di ammissibilità, non può limitarsi a una riproposizione di argomenti già vagliati e respinti nei gradi di merito o a una generica contestazione. Deve, invece, individuare con precisione i punti della sentenza che si ritengono errati e spiegare in modo dettagliato per quali ragioni giuridiche o fattuali tali punti dovrebbero essere riconsiderati. La mancanza di questo confronto critico e specifico rende l’impugnazione un mero atto di dissenso, non idoneo a innescare un proficuo esame da parte della Corte di Cassazione. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile è stata, pertanto, una conseguenza diretta e inevitabile di tale impostazione difensiva.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Questa pronuncia comporta non solo l’impossibilità di esaminare il merito della questione, ma anche la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali. Inoltre, è stata disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di inammissibilità. Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque operi nel diritto: la precisione e la specificità nella redazione degli atti processuali non sono un mero formalismo, ma un requisito sostanziale per la tutela efficace dei propri diritti in giudizio.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché le doglianze espresse erano generiche, prive di confronto con le motivazioni della sentenza impugnata e carenti della specificità richiesta dalla legge (artt. 581 e 591 cod.proc.pen.).

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro ciascuno, in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che i motivi di un ricorso devono essere specifici?
Significa che il ricorrente deve indicare chiaramente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la sua richiesta, confrontandosi in modo puntuale con le argomentazioni della sentenza che intende impugnare, non potendosi limitare a critiche generiche.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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