LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile per motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per ricettazione. La Corte ha ritenuto i motivi d’appello generici e privi della specificità richiesta, in quanto tentavano una mera rivalutazione dei fatti e riproponevano argomenti già respinti dalla Corte d’Appello. La decisione sottolinea che un ricorso deve contenere una critica argomentata alla sentenza impugnata, non una diversa interpretazione delle prove.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: I Requisiti di Specificità dei Motivi

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del processo penale: un’impugnazione, per essere esaminata nel merito, deve essere specifica e non limitarsi a una generica contestazione. Quando un ricorso manca di questo requisito essenziale, la conseguenza è una declaratoria di ricorso inammissibile. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le corrette modalità di redazione di un atto di impugnazione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte di Appello che lo aveva condannato per reati contro il patrimonio. La difesa aveva articolato l’impugnazione su quattro distinti motivi:

1. Una critica alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione delle prove, proponendone una lettura alternativa.
2. La richiesta di applicazione dell’attenuante speciale della particolare tenuità del fatto.
3. La contestazione del riconoscimento della recidiva specifica.
4. La richiesta di concessione delle attenuanti generiche.

In sostanza, la difesa mirava a ottenere una revisione completa del giudizio espresso nei gradi di merito, mettendo in discussione sia l’accertamento della responsabilità sia la determinazione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto in toto le argomentazioni difensive, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza e, soprattutto, sulla genericità dei motivi proposti, che non superavano la soglia di ammissibilità prevista dal codice di procedura penale.

Le Motivazioni: perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile

La Corte ha fornito una spiegazione dettagliata per ciascuno dei motivi di inammissibilità, riaffermando principi consolidati della giurisprudenza di legittimità.

La Mancanza di Specificità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 581 del codice di procedura penale, che impone la specificità dei motivi di ricorso. La Corte ha chiarito che la specificità non va intesa solo in senso intrinseco (chiarezza dell’argomentazione), ma anche estrinseco. Ciò significa che deve esistere una correlazione diretta tra le ragioni esposte nella sentenza impugnata e le critiche mosse dal ricorrente. Un ricorso che ignora la motivazione del giudice di merito e si limita a riproporre le stesse tesi già respinte è, per definizione, generico e quindi inammissibile. Non svolge la sua funzione, che è quella di una critica argomentata e puntuale, non di una mera lamentela.

I Limiti del Giudizio di Legittimità

In merito al primo motivo, la Corte ha ribadito che il giudizio di Cassazione è un ‘sindacato di legittimità’, non un terzo grado di merito. Non è possibile chiedere alla Suprema Corte di rivalutare le fonti di prova o di sposare una ‘ricostruzione alternativa’ dei fatti. Tali attività sono precluse, a meno che non si denunci un vizio logico manifesto o un travisamento della prova, che devono però essere specificamente individuati e argomentati, cosa che nel caso di specie non era avvenuta.

Valutazione delle Circostanze e della Recidiva

Anche gli altri motivi sono stati ritenuti infondati.
– Per l’attenuante della particolare tenuità del fatto, i giudici hanno ricordato che il valore esiguo del bene è solo un presupposto; se questo manca, l’attenuante è esclusa in partenza. Se sussiste, il giudice deve comunque valutare gli altri parametri dell’art. 133 c.p.
– Sulla recidiva specifica, la Corte ha ritenuto adeguata la motivazione del giudice di merito, che aveva considerato sia il presupposto formale (precedente condanna per reato della stessa indole) sia quello sostanziale (maggiore colpevolezza e pericolosità sociale del reo).
– Infine, riguardo alle attenuanti generiche, è stato confermato il principio per cui il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole dedotto dalla difesa. È sufficiente che motivi il diniego facendo riferimento a elementi negativi decisivi o all’assenza di elementi positivi, come la ‘personalità negativa’ dell’imputato evidenziata nel caso concreto.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito sulla tecnica di redazione dei ricorsi per cassazione. La decisione di dichiarare il ricorso inammissibile non è un mero formalismo, ma la conseguenza diretta della natura del giudizio di legittimità. Per avere successo, un ricorso non può limitarsi a esprimere dissenso verso la decisione impugnata, ma deve costruire una critica logico-giuridica strutturata, che si confronti punto per punto con la motivazione della sentenza e ne evidenzi le specifiche violazioni di legge o i vizi logici. In assenza di tale specificità, l’atto è destinato a non superare il vaglio preliminare di ammissibilità, con conseguente spreco di tempo e risorse.

Per quale motivo principale un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile principalmente per mancanza di specificità dei motivi, come previsto dall’art. 581 del codice di procedura penale. Questo accade quando l’impugnazione è generica, non si confronta criticamente con le ragioni della sentenza impugnata o si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di merito.

La Corte di Cassazione può riesaminare i fatti e le prove di un processo?
No, la Corte di Cassazione svolge un sindacato di legittimità, non di merito. Ciò significa che il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge da parte dei giudici dei gradi precedenti, ma non può effettuare una nuova valutazione delle prove o una ricostruzione alternativa dei fatti.

Come deve motivare un giudice il diniego delle attenuanti generiche?
Secondo l’ordinanza, per negare le attenuanti generiche non è necessario che il giudice analizzi ogni singolo elemento favorevole all’imputato. È sufficiente che fornisca una motivazione congrua basata sugli elementi negativi ritenuti decisivi o sulla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati