Ricorso inammissibile: quando la Cassazione non può riesaminare i fatti
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio dei limiti del giudizio di legittimità e delle conseguenze di un ricorso inammissibile in materia penale. Con questa decisione, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove, ma quello di garante della corretta applicazione della legge. Un automobilista, condannato per lesioni stradali, ha visto il suo ricorso respinto proprio perché basato su una richiesta di nuova analisi dei fatti, attività preclusa alla Suprema Corte.
I fatti del caso
Il ricorrente era stato condannato nei primi due gradi di giudizio per i reati di lesioni personali stradali colpose (art. 590-bis del codice penale) e per la violazione di diverse norme del Codice della Strada (art. 189). La condanna si basava su una ricostruzione dei fatti e una valutazione delle prove che i giudici di merito avevano ritenuto sufficienti a dimostrare la sua responsabilità penale. Non accettando la decisione della Corte d’Appello, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a due specifici motivi.
I motivi del ricorso e il giudizio sulla valutazione dei fatti
La difesa ha articolato il ricorso su due punti principali:
1. Erronea applicazione di norme del Codice della Strada: Il primo motivo contestava la ricostruzione della dinamica dell’incidente e, di conseguenza, la violazione degli articoli 190 e 140 del Codice della Strada.
2. Erronea applicazione della legge penale: Il secondo motivo si concentrava sull’applicazione dell’art. 590-bis, comma 7, del codice penale.
Entrambi i motivi, sebbene formalmente presentati come violazioni di legge, miravano in sostanza a mettere in discussione l’apprezzamento del materiale probatorio e la valutazione del fatto operata dalla Corte d’Appello. Il ricorrente chiedeva, in pratica, alla Cassazione di sostituire la propria interpretazione dei fatti a quella dei giudici di merito.
Le motivazioni
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e fondata su principi consolidati. In primo luogo, ha chiarito che le censure relative alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione delle prove sono di esclusiva competenza dei giudici di merito. Il giudizio di legittimità preclude alla Suprema Corte la possibilità di rileggere gli elementi di fatto o di adottare nuovi parametri di valutazione. Il suo compito è verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e non viziata da palesi errori di diritto.
Nel caso specifico, i giudici di merito avevano fornito una giustificazione “congrua e adeguata” per l’affermazione di responsabilità, basata su corretti criteri di inferenza e “condivisibili massime di esperienza”. Pertanto, non vi era spazio per una rivalutazione.
Inoltre, il secondo motivo di ricorso è stato giudicato “del tutto generico” e in palese contrasto con la trama motivazionale della sentenza impugnata, dove le ragioni della condanna erano state illustrate in modo puntuale e analitico.
Le conclusioni
La decisione finale è stata la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questa comporta non solo il rigetto delle richieste del ricorrente, ma anche la sua condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Questa ordinanza è un monito importante: un ricorso per cassazione deve concentrarsi su precise violazioni di legge o vizi logici della motivazione, non può essere un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Proporre un ricorso inammissibile non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente.
Perché il ricorso dell’automobilista è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati non contestavano errori di diritto, ma miravano a ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove. Questa attività è di competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non rientra nei poteri della Corte di Cassazione.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione svolge un “giudizio di legittimità”. Il suo compito non è decidere se l’imputato sia colpevole o innocente riesaminando le prove, ma verificare che i giudici precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4492 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 4492 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 08/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a COGNOME il 08/09/1988
avverso la sentenza del 10/11/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto a mezzo del difensore da COGNOME ritenuto responsabile nelle conformi sentenze di merito dei reati di cui agli artt. 590 bis cod. pen.; 189, commi 1, 6 e 7 cod. strada.
Rilevato che il ricorrente ha articolato i seguenti motivi di ricorso: 1. inosservanza o erronea applicazione degli artt. 190 e 140 cod. strada; 2. Inosservanza o erronea applicazione della legge penale in relazione all’art. 590bis, comma 7 cod. pen.
Considerato che le deduzioni sviluppate nel primo motivo di ricorso, concernendo la ricostruzione e la valutazione del fatto, nonché l’apprezzamento del materiale probatorio, investono profili del giudizio rimessi alla esclusiva competenza della Corte di appello;
rilevato che i giudici di merito hanno fornito una congrua e adeguata giustificazione a sostegno dell’affermazione di penale responsabilità dell’imputato in ordine al fatto a lui ascritto, esente da vizi logici, perché basata su corretti criteri di inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di esperienza e coerente con le risultanze rappresentate in motivazione;
ritenuto che, in tema di giudizio di cassazione, sono precluse al giudice di legittimità la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata e l’autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, indicati dal ricorrente come maggiormente plausibili o dotati di una migliore capacità esplicativa rispetto a quelli adottati dal giudice del merito (da ultimo, Sez. 6, n. 5465 del 04/11/2020, dep. 2021, Rv. 280601).
Considerato che il secondo motivo di ricorso contiene enunciati del tutto generici, palesemente in contrasto con la trama motivazionale della sentenza, in cui sono illustrate in modo puntuale e analitico le ragioni del convincimento maturato dai giudici.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 8 gennaio 2025
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