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Ricorso inammissibile per lesioni stradali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un automobilista condannato per lesioni stradali colpose. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso miravano a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività che esula dalle competenze del giudice di legittimità. L’ordinanza sottolinea che la Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, specialmente quando la motivazione della sentenza impugnata è logica e coerente.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la Cassazione non può riesaminare i fatti

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio dei limiti del giudizio di legittimità e delle conseguenze di un ricorso inammissibile in materia penale. Con questa decisione, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove, ma quello di garante della corretta applicazione della legge. Un automobilista, condannato per lesioni stradali, ha visto il suo ricorso respinto proprio perché basato su una richiesta di nuova analisi dei fatti, attività preclusa alla Suprema Corte.

I fatti del caso

Il ricorrente era stato condannato nei primi due gradi di giudizio per i reati di lesioni personali stradali colpose (art. 590-bis del codice penale) e per la violazione di diverse norme del Codice della Strada (art. 189). La condanna si basava su una ricostruzione dei fatti e una valutazione delle prove che i giudici di merito avevano ritenuto sufficienti a dimostrare la sua responsabilità penale. Non accettando la decisione della Corte d’Appello, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a due specifici motivi.

I motivi del ricorso e il giudizio sulla valutazione dei fatti

La difesa ha articolato il ricorso su due punti principali:

1. Erronea applicazione di norme del Codice della Strada: Il primo motivo contestava la ricostruzione della dinamica dell’incidente e, di conseguenza, la violazione degli articoli 190 e 140 del Codice della Strada.
2. Erronea applicazione della legge penale: Il secondo motivo si concentrava sull’applicazione dell’art. 590-bis, comma 7, del codice penale.

Entrambi i motivi, sebbene formalmente presentati come violazioni di legge, miravano in sostanza a mettere in discussione l’apprezzamento del materiale probatorio e la valutazione del fatto operata dalla Corte d’Appello. Il ricorrente chiedeva, in pratica, alla Cassazione di sostituire la propria interpretazione dei fatti a quella dei giudici di merito.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e fondata su principi consolidati. In primo luogo, ha chiarito che le censure relative alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione delle prove sono di esclusiva competenza dei giudici di merito. Il giudizio di legittimità preclude alla Suprema Corte la possibilità di rileggere gli elementi di fatto o di adottare nuovi parametri di valutazione. Il suo compito è verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e non viziata da palesi errori di diritto.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano fornito una giustificazione “congrua e adeguata” per l’affermazione di responsabilità, basata su corretti criteri di inferenza e “condivisibili massime di esperienza”. Pertanto, non vi era spazio per una rivalutazione.

Inoltre, il secondo motivo di ricorso è stato giudicato “del tutto generico” e in palese contrasto con la trama motivazionale della sentenza impugnata, dove le ragioni della condanna erano state illustrate in modo puntuale e analitico.

Le conclusioni

La decisione finale è stata la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questa comporta non solo il rigetto delle richieste del ricorrente, ma anche la sua condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa ordinanza è un monito importante: un ricorso per cassazione deve concentrarsi su precise violazioni di legge o vizi logici della motivazione, non può essere un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Proporre un ricorso inammissibile non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente.

Perché il ricorso dell’automobilista è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati non contestavano errori di diritto, ma miravano a ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove. Questa attività è di competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non rientra nei poteri della Corte di Cassazione.

Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione svolge un “giudizio di legittimità”. Il suo compito non è decidere se l’imputato sia colpevole o innocente riesaminando le prove, ma verificare che i giudici precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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