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Ricorso inammissibile per guida in stato di ebbrezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. Il ricorso è stato respinto perché i motivi erano una mera riproduzione di censure già esaminate e rigettate in appello. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di non concedere le attenuanti generiche, valorizzando l’alto tasso alcolemico e l’orario notturno a fronte della sola incensuratezza. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Guida in Stato di Ebbrezza: l’Analisi della Cassazione

Quando un ricorso per cassazione viene presentato senza motivi validi, la conseguenza è inevitabile: l’inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio in materia, confermando la condanna per un automobilista e spiegando perché la riproposizione di argomenti già respinti non può trovare accoglimento. Questo caso evidenzia l’importanza di formulare un ricorso inammissibile guida in stato di ebbrezza basato su vizi di legittimità e non su una mera contestazione della valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, previsto dall’articolo 186 del Codice della Strada. I controlli avevano rilevato un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge (1,35 g/l alla prima prova e 1,28 g/l alla seconda). La difesa dell’imputato, non soddisfatta della decisione della Corte d’Appello, che aveva confermato la condanna e negato sia la concessione delle attenuanti generiche sia una rimodulazione della pena, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza dell’imputato, che era già stata accertata nei gradi precedenti, ma si concentra sulla validità stessa del ricorso. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dalla difesa non erano ammissibili nel giudizio di legittimità, portando alla conferma definitiva della condanna e alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso per Guida in Stato di Ebbrezza è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un principio fondamentale del processo penale: il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti o sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di primo e secondo grado. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente.

Nel caso specifico, i motivi del ricorso erano una semplice riproposizione delle stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. I giudici di merito avevano fornito una motivazione logica e coerente per negare le attenuanti generiche. Avevano infatti ritenuto che la sola incensuratezza dell’imputato non fosse sufficiente a giustificare una riduzione della pena, di fronte a elementi di segno opposto come l’elevato tasso alcolemico e la circostanza che la guida in stato di ebbrezza fosse avvenuta in orario notturno. La Cassazione ha ritenuto questa valutazione incensurabile, in quanto non manifestamente illogica né contraddittoria. Di conseguenza, il tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti è stato giudicato come un motivo non consentito, rendendo il ricorso inammissibile guida in stato di ebbrezza.

Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze significative. In primo luogo, la condanna emessa dalla Corte d’Appello diventa definitiva a tutti gli effetti. L’automobilista deve quindi scontare la pena stabilita.

In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva è prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile, per disincentivare impugnazioni pretestuose o dilatorie. Questa ordinanza ribadisce un insegnamento cruciale per la difesa tecnica: un ricorso in Cassazione deve basarsi su precisi vizi di legge (error in iudicando o in procedendo) e non sulla speranza di un riesame dei fatti. In assenza di tali vizi, l’esito più probabile è una dichiarazione di inammissibilità con aggravio di spese.

Perché il ricorso dell’automobilista è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una semplice riproduzione di argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza sollevare questioni di legittimità (cioè errori nell’applicazione della legge), ma cercando un nuovo esame dei fatti, non consentito in sede di Cassazione.

Per quale motivo non sono state concesse le attenuanti generiche, nonostante l’imputato fosse incensurato?
I giudici hanno ritenuto che la sola incensuratezza non fosse un elemento sufficiente per concedere una diminuzione di pena, a fronte della gravità del fatto, evidenziata dall’entità del tasso alcolemico e dalla circostanza che la guida si è svolta in orario notturno.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile in questo caso?
Oltre alla conferma della condanna, la dichiarazione di inammissibilità ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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