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Ricorso inammissibile per genericità: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di due imputati condannati per traffico di stupefacenti. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano generici, in quanto si limitavano a riproporre censure già respinte e a offrire una ricostruzione alternativa dei fatti, compito che non spetta al giudice di legittimità. È stato confermato anche il sequestro dell’auto modificata con un doppio fondo, considerata strumento del reato. Il principio del ricorso inammissibile per genericità è stato quindi ribadito.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Genericità: la Cassazione e la Valutazione dei Fatti

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso per legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. Quando i motivi di appello sono vaghi e si limitano a proporre una ricostruzione alternativa degli eventi, il risultato è un ricorso inammissibile per genericità. Questo caso, relativo a un’operazione di traffico di stupefacenti, offre uno spunto chiaro per comprendere i limiti dell’impugnazione in Cassazione e l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti.

I Fatti del Caso: Traffico di Stupefacenti e un Incontro Sospetto

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello nei confronti di due soggetti per reati legati al traffico di droga. Le indagini avevano portato alla luce un incontro tra i due imputati. Uno di loro era stato monitorato mentre si recava in un garage con la propria auto. Poco dopo, era arrivato il secondo soggetto, proveniente dalla Germania, a bordo di un’altra vettura.

All’interno del garage, le forze dell’ordine avevano rinvenuto un ingente quantitativo di cocaina. Inoltre, nell’auto del secondo soggetto era stata trovata una somma di 23 mila euro, nascosta in un doppio fondo appositamente creato, compatibile con il compenso tipico per i corrieri internazionali. La difesa degli imputati aveva proposto una ricostruzione alternativa dei fatti, ritenuta però dai giudici di merito “ipotetica, fantasiosa e non fondata”.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile per Genericità

Entrambi gli imputati hanno proposto ricorso in Cassazione, ma la Suprema Corte lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda principalmente sulla natura dei motivi presentati, giudicati meramente reiterativi di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. In sostanza, la difesa non ha sollevato vizi di legittimità della sentenza impugnata, ma ha tentato di ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso. In primo luogo, ha sottolineato come la critica al trattamento sanzionatorio e alla congruità della pena si risolvesse in una contestazione del potere discrezionale del giudice, il quale aveva ampiamente motivato le sue scelte, bilanciando attenuanti e aggravanti.

Anche il motivo relativo alla confisca dell’autovettura è stato respinto. La Corte ha confermato la correttezza della decisione, poiché il veicolo era stato modificato con un doppio fondo, rendendolo uno strumento funzionale alla commissione non occasionale, ma reiterata, dei reati.

Il cuore della decisione, però, risiede nella valutazione dei motivi come tentativo di riproporre una lettura alternativa dei fatti. La Cassazione ha evidenziato come la ricostruzione dei giudici di merito fosse logica e supportata da numerosi elementi probatori convergenti:

* La provenienza di uno degli imputati dalla Germania attraverso il valico del Brennero.
* L’impostazione nel GPS dell’indirizzo esatto del luogo dell’incontro.
* La compatibilità della somma di denaro trovata con i compensi per i corrieri.
* L’idoneità del doppio fondo a contenere i panetti di droga.
* L’assenza di una spiegazione lecita e alternativa per il possesso del denaro e le ragioni del viaggio.

Di fronte a questo quadro, la Corte ha concluso che i ricorsi erano volti a ottenere una rilettura degli elementi di fatto, attività preclusa in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Limiti al Ricorso in Cassazione

Questa ordinanza riafferma con forza che la Corte di Cassazione è giudice della legittimità, non del fatto. Il suo compito non è stabilire quale sia la ricostruzione più plausibile, ma verificare che la decisione dei giudici di merito sia immune da vizi logici e giuridici. Un ricorso inammissibile per genericità è la conseguenza inevitabile quando la difesa non si confronta con le ragioni della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre la propria tesi. Per gli operatori del diritto, ciò significa che l’atto di impugnazione deve essere redatto con estrema precisione, individuando le specifiche violazioni di legge o i difetti manifesti di motivazione, senza mai scadere in una sterile contrapposizione fattuale.

Quando un ricorso in Cassazione viene considerato generico e quindi inammissibile?
Secondo l’ordinanza, un ricorso è generico quando si limita a ripetere censure già esaminate e respinte nei gradi di merito e propone una ricostruzione alternativa dei fatti, senza contestare in modo specifico il percorso logico-giuridico della sentenza impugnata.

È possibile contestare in Cassazione la quantità della pena decisa dal giudice?
No, se la decisione del giudice è basata su una motivazione ampia e congrua. La determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non può essere riesaminata in Cassazione, a meno che non emergano vizi logici o violazioni di legge evidenti, che in questo caso non sono stati riscontrati.

Perché l’autovettura è stata confiscata?
L’autovettura è stata confiscata perché era stata modificata con un “doppio fondo”, trasformandola in uno strumento specificamente destinato alla commissione di reati. Questa modifica ha dimostrato che il suo utilizzo non era occasionale, ma strumentale e strutturale all’attività illecita, giustificandone la confisca.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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