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Ricorso inammissibile per genericità del motivo

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per bancarotta documentale semplice. Il motivo, relativo alla determinazione della pena, è stato giudicato troppo generico e vago per consentire una valutazione, confermando la condanna e le sanzioni accessorie.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile per genericità: il dovere di specificità nell’impugnazione

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente lamentare genericamente un’ingiustizia. È fondamentale articolare motivi specifici, chiari e autosufficienti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile proprio a causa della indeterminatezza del motivo presentato. Questo caso offre uno spunto essenziale sull’importanza della tecnica redazionale negli atti processuali, specialmente quando si contesta la misura della pena.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per bancarotta. Inizialmente, all’imputato era stato contestato il più grave reato di bancarotta fraudolenta documentale. La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha riqualificato il fatto, derubricandolo a bancarotta documentale semplice, un’ipotesi di reato meno grave prevista dall’art. 217, secondo comma, della Legge Fallimentare. Nonostante la riqualificazione più favorevole, l’imputato decideva di ricorrere per Cassazione, lamentando un unico aspetto della decisione: la determinazione della pena.

Il motivo del ricorso e la decisione della Cassazione

L’unico motivo di doglianza sollevato davanti alla Suprema Corte riguardava un presunto vizio di motivazione nella quantificazione della pena. In particolare, il ricorrente contestava il fatto che la Corte d’Appello si fosse discostata dal minimo edittale, fissando la reclusione in sei mesi. Tuttavia, secondo i giudici di legittimità, il modo in cui tale censura è stata formulata ha reso il ricorso inammissibile.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

Il ricorrente si è limitato a lamentare la severità della pena in modo astratto, senza fornire al giudice dell’impugnazione gli strumenti per una reale valutazione. Non sono stati indicati gli errori specifici nel ragionamento della Corte d’Appello, né sono stati presentati elementi concreti o fatti favorevoli che, se considerati, avrebbero potuto condurre a un trattamento sanzionatorio più mite. Questa mancanza di specificità ha impedito alla Cassazione di esercitare il proprio sindacato sulla decisione impugnata.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità, ha sottolineato come il motivo d’appello fosse ‘generico per indeterminatezza’. La motivazione della sentenza di secondo grado, sebbene sintetica, era stata ritenuta logicamente corretta. A fronte di ciò, il ricorrente avrebbe dovuto:

1. Individuare i passaggi illogici: Specificare quali parti della motivazione della Corte d’Appello fossero carenti, contraddittorie o manifestamente illogiche.
2. Indicare gli elementi trascurati: Evidenziare fatti o circostanze favorevoli (ad esempio, l’incensuratezza, il comportamento processuale, il grado del dolo) che i giudici di merito avrebbero ignorato o sottovalutato.

In assenza di tali indicazioni, il ricorso si è risolto in una mera e sterile protesta contro la pena inflitta, non consentendo alla Corte di comprendere le ragioni concrete della censura. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

Questa pronuncia riafferma un principio cardine del diritto processuale penale: un’impugnazione, per essere efficace, deve essere specifica. Non basta esprimere un dissenso, ma è necessario ‘dialogare’ con la sentenza impugnata, smontandone il ragionamento punto per punto e offrendo elementi concreti a supporto delle proprie tesi. La genericità e la vaghezza, come dimostra questo caso, conducono inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, precludendo ogni possibilità di revisione della decisione nel merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché il motivo presentato era generico e indeterminato. Il ricorrente non ha specificato gli elementi concreti a base della sua censura né ha indicato le ragioni o i fatti favorevoli che la Corte d’Appello avrebbe trascurato nel determinare la pena.

Qual era il reato per cui l’imputato è stato condannato in appello?
L’imputato è stato condannato per il reato di bancarotta documentale semplice, ai sensi dell’art. 217, secondo comma, della legge 267 del 1942, a seguito di una riqualificazione del fatto originariamente contestato come bancarotta fraudolenta documentale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione della Cassazione?
A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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