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Ricorso inammissibile per genericità dei motivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla assoluta genericità dei motivi, che si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni dell’appello senza un confronto critico con la sentenza impugnata. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Genericità dei Motivi

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, è fondamentale che i motivi siano specifici e pertinenti. Un ricorso inammissibile è spesso la conseguenza di una redazione generica, che si limita a ripetere argomenti già esaminati. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un’impugnazione carente di specificità, sottolineando l’importanza di un confronto critico con la decisione che si intende contestare.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 337 del codice penale. La condanna, emessa in primo grado, era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a tre principali motivi di contestazione.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

Il ricorrente lamentava principalmente tre violazioni:
1. L’errata esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
2. Un’erronea valutazione complessiva dei fatti di causa.
3. La violazione del diritto di difesa, a suo dire compromesso dalla mancata disposizione di una perizia psichiatrica.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha rigettato in toto l’impugnazione, dichiarando il ricorso inammissibile.

L’inammissibilità per assoluta genericità

La ragione principale della decisione risiede nella “assoluta genericità dei motivi”. Secondo i giudici supremi, il ricorrente non ha fatto altro che riproporre le medesime doglianze già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. È mancato un vero confronto critico con le argomentazioni, puntuali in fatto e corrette in diritto, con cui la Corte territoriale aveva motivato la propria decisione di conferma della condanna. Questo vizio procedurale impedisce alla Cassazione di esaminare il merito della questione.

Le conseguenze economiche del ricorso inammissibile

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. La legge prevede che, in questi casi, il ricorrente sia condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la Corte ha imposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione aggiuntiva è stata giustificata richiamando una sentenza della Corte Costituzionale, la quale stabilisce che la sanzione è dovuta quando non sia ravvisabile un’assenza di colpa nel determinare la causa di inammissibilità.

Le Motivazioni della Corte Suprema

La Corte di Cassazione ha evidenziato che un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica e argomentata della decisione impugnata. Non è sufficiente ripetere le obiezioni già sollevate nei gradi precedenti. È necessario, invece, dimostrare in che modo il giudice d’appello abbia errato nell’applicare la legge o nel valutare le prove, rispondendo punto per punto alle motivazioni della sentenza di secondo grado. La semplice riproposizione di argomenti già vagliati e disattesi equivale a un’impugnazione priva di fondamento specifico, che non può trovare accoglimento in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: l’importanza della specificità dei motivi di ricorso. Chi intende impugnare una sentenza di condanna deve articolare le proprie ragioni in modo chiaro, pertinente e critico rispetto alla decisione contestata. Un ricorso inammissibile non solo preclude ogni possibilità di riforma della sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche a carico del ricorrente. La decisione serve da monito sulla necessità di una difesa tecnica attenta e scrupolosa nella redazione degli atti di impugnazione.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono considerati assolutamente generici, ovvero se si limitano a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza un confronto critico specifico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che i motivi del ricorso sono ‘generici’?
Significa che le contestazioni (doglianze) sollevate dal ricorrente non sono specifiche e dettagliate, ma si limitano a ripetere argomenti già trattati e respinti, senza spiegare perché la decisione del giudice precedente sarebbe errata in punto di fatto o di diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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