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Ricorso inammissibile per genericità: Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato in appello dopo un’assoluzione in primo grado. Il ricorso è stato giudicato generico e finalizzato a una non consentita rivalutazione dei fatti già esaminati. La Corte ha sottolineato come la motivazione della sentenza d’appello fosse logica e completa, basata su prove documentali come certificati di residenza. La decisione conferma che il ricorso in cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito, ma deve limitarsi a censure di legittimità. Di conseguenza, il ricorso inammissibile ha portato alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Limiti dell’Appello

Quando un ricorso in Cassazione viene respinto, le ragioni possono essere molteplici. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile sia spesso il risultato di un’impostazione errata, che tenta di trasformare il giudizio di legittimità in un terzo grado di merito. Analizziamo questa decisione per comprendere i confini invalicabili del ricorso e le conseguenze di una sua errata formulazione.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine con una sentenza di assoluzione in primo grado emessa dal Tribunale. Tuttavia, la Corte d’Appello, in riforma della prima decisione, ha condannato l’imputato a una pena di due anni e sei mesi di reclusione. Contro questa sentenza di condanna, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, articolando le proprie censure su quattro distinti motivi.

I Motivi del Ricorso

La difesa dell’imputato ha basato il proprio appello alla Suprema Corte su diversi punti, che possono essere così sintetizzati:

1. Vizi di motivazione e violazione di legge: Si contestava la fondatezza della declaratoria di colpevolezza.
2. Mancanza dell’elemento psicologico: Si sosteneva l’assenza dell’intenzione criminale e l’avvenuta abrogazione del reato contestato.
3. Omesso esame di prove difensive: La difesa lamentava che la Corte d’Appello non avesse adeguatamente considerato le proprie argomentazioni.
4. Mancato riconoscimento delle attenuanti: Si criticava la decisione di non concedere le attenuanti generiche e di non farle prevalere sulle aggravanti.

In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Cassazione di riconsiderare in profondità gli elementi che avevano portato alla sua condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una motivazione chiara che ribadisce i principi fondamentali del giudizio di legittimità.

Genericità del Ricorso e Rivalutazione dei Fatti

Il fulcro della decisione risiede nella natura stessa del ricorso. I giudici supremi hanno evidenziato come le doglianze, in particolare la prima e la terza, fossero generiche e mirassero a sollecitare una rivalutazione del quadro probatorio. Questo è un compito precluso alla Corte di Cassazione, il cui ruolo non è quello di riesaminare i fatti come un giudice di merito, ma di verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Il ricorso, invece di evidenziare vizi di legittimità, tentava di proporre una rilettura dei fatti favorevole all’imputato.

La Solidità delle Prove e della Motivazione d’Appello

La Corte ha ritenuto che la sentenza d’appello fosse basata su una motivazione ‘ampia e articolata’. In particolare, la responsabilità dell’imputato era stata accertata con certezza sulla base di prove documentali decisive: due certificati, datati a breve distanza temporale, che attestavano la residenza dell’imputato e della sua famiglia in un determinato immobile. Le prove presentate dalla difesa (certificati di stato di famiglia e residenza storica) sono state considerate irrilevanti perché formate quasi tre anni dopo la commissione del fatto, e quindi non idonee a smentire la situazione esistente all’epoca del reato.

L’Infondatezza degli Altri Motivi

Anche gli altri motivi sono stati respinti. La tesi dell’abrogazione del reato è stata giudicata ‘manifestamente infondata’. Per quanto riguarda le circostanze attenuanti generiche, la Corte ha osservato che la pena era stata fissata in misura solo lievemente superiore al minimo edittale, tenendo conto dei precedenti penali dell’imputato per reati quali favoreggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e furto. Questi precedenti giustificavano ampiamente la decisione del giudice d’appello di non concedere ulteriori benefici.

Conclusioni

Questa ordinanza è un importante monito sulla funzione e sui limiti del ricorso per cassazione. La decisione ribadisce che il giudizio di legittimità non è una terza istanza per discutere nuovamente il merito della causa. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente, condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Per avere successo in Cassazione, è indispensabile formulare censure precise, specifiche e strettamente attinenti a vizi di legge o a palesi illogicità della motivazione, senza mai sconfinare nella richiesta di una nuova valutazione delle prove.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico e finalizzato a ottenere una rivalutazione dei fatti e delle prove, un’attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione, la quale si limita a un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge.

Quali prove sono state considerate decisive per confermare la condanna?
La Corte d’Appello ha fondato la sua decisione su due certificati, datati 11.5.2021 e 14.07.2021, che attestavano in modo chiaro la residenza dell’imputato e della sua famiglia in un determinato immobile al momento del fatto contestato. Le prove contrarie fornite dalla difesa sono state giudicate irrilevanti perché successive di quasi tre anni ai fatti.

Per quale motivo non sono state concesse le circostanze attenuanti generiche?
Le circostanze attenuanti generiche non sono state concesse a causa dei precedenti penali dell’imputato, che includevano reati come favoreggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e furto. Questi precedenti hanno giustificato una pena leggermente superiore al minimo edittale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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