LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile per furto: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per furto aggravato in abitazione. La decisione si fonda sulla constatazione che i motivi di ricorso erano una mera ripetizione di argomentazioni già valutate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, mancando della specificità necessaria per un esame di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato dalla Corte di Cassazione. Il caso riguarda un individuo condannato per furto in abitazione aggravato, il cui tentativo di contestare la sentenza di appello si è scontrato con i rigorosi paletti del giudizio di legittimità. Questa pronuncia ribadisce principi fondamentali della procedura penale, sottolineando l’importanza della specificità e della pertinenza dei motivi di ricorso.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per furto in abitazione aggravato emessa dal Tribunale di Alessandria. La sentenza è stata parzialmente riformata dalla Corte di Appello di Torino, che ha confermato la responsabilità penale dell’imputato. Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a quattro distinti motivi per contestare la sentenza di secondo grado.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Corte

La difesa ha articolato il ricorso su quattro punti principali:
1. Violazione di legge e vizio di motivazione sulla valutazione delle prove che hanno portato all’affermazione della responsabilità penale.
2. Mancata esclusione della recidiva, lamentando un errore di valutazione da parte dei giudici di merito.
3. Mancata applicazione delle circostanze attenuanti generiche, ritenuta ingiustificata.
4. Errata determinazione del trattamento sanzionatorio, contestando la pena inflitta.

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato i motivi, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile.

Le Motivazioni: Perché il ricorso è inammissibile?

La decisione della Suprema Corte si basa su un’analisi rigorosa di ciascun motivo, evidenziando come nessuno di essi superasse la soglia di ammissibilità per un giudizio di legittimità. Vediamo nel dettaglio le ragioni.

La Genericità del Primo Motivo

La Corte ha rilevato che il primo motivo non era altro che una “pedissequa reiterazione” delle argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte di Appello. Un ricorso in Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse doglianze, ma deve contenere una critica specifica e argomentata contro la logica giuridica della sentenza impugnata. In questo caso, il motivo era solo apparente e non assolveva alla sua funzione critica, risolvendosi in un tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità.

La Discrezionalità sulla Recidiva

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La valutazione sulla recidiva, spiega la Corte, è una decisione discrezionale del giudice di merito. Può essere contestata in Cassazione solo se è frutto di un ragionamento palesemente illogico o arbitrario. Nel caso di specie, i giudici di merito avevano fornito una motivazione “ragionata ed argomentata” e, pertanto, la loro conclusione era incensurabile.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Per quanto riguarda le attenuanti generiche, la Corte ha sottolineato che il motivo era reiterativo e manifestamente infondato. È stato ribadito un principio consolidato: il giudice non è tenuto a esaminare analiticamente ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole all’imputato. È sufficiente che motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi, implicitamente superando tutti gli altri. La motivazione della Corte di Appello è stata ritenuta esente da illogicità.

La Coerenza del Trattamento Sanzionatorio

Infine, anche il quarto motivo, relativo alla determinazione della pena, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte territoriale, secondo la Cassazione, aveva fornito una motivazione “sufficiente e non illogica”, esaminando adeguatamente le argomentazioni difensive. Anche in questo caso, non sono emersi vizi di legittimità che potessero giustificare un annullamento della sentenza.

Conclusioni

La pronuncia in esame è emblematica del ruolo della Corte di Cassazione come giudice della legge e non del fatto. L’esito di ricorso inammissibile dimostra che l’accesso al terzo grado di giudizio richiede la formulazione di censure precise, che attacchino la correttezza giuridica e la coerenza logica della sentenza impugnata. Non è una sede per riproporre le stesse difese o per chiedere una diversa interpretazione delle prove. La conseguenza dell’inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro, a conferma che un’impugnazione priva dei requisiti di legge comporta oneri significativi.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi presentati non sono specifici, si limitano a ripetere argomentazioni già respinte nei gradi di giudizio precedenti, oppure quando mirano a ottenere una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Corte di Cassazione.

La Corte di Cassazione può rivalutare la decisione del giudice di non concedere le attenuanti generiche?
No, la valutazione sulla concessione delle attenuanti generiche è un giudizio di merito. La Corte di Cassazione può intervenire solo se la motivazione del giudice è manifestamente illogica o assente, ma non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, la condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati