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Ricorso inammissibile per favoreggiamento: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per favoreggiamento personale (art. 378 c.p.). Il motivo risiede nella genericità e manifesta infondatezza della censura proposta. La Corte ha sottolineato la logicità e coerenza della motivazione della sentenza d’appello, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Rigetta per Motivi Generici

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un’impugnazione possa essere bloccata sul nascere. Il caso riguarda un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per favoreggiamento personale. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio, ma un controllo di legittimità che richiede motivi specifici e non generici.

Il Caso in Esame: Dalla Condanna per Favoreggiamento al Ricorso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli per il reato di favoreggiamento personale, previsto dall’articolo 378 del codice penale. Questo reato punisce chi, dopo che è stato commesso un delitto, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità o a sottrarsi alle ricerche di questa.

L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado, ha proposto ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione, cercando di ottenere l’annullamento della condanna.

La Decisione della Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha stroncato le speranze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione di tale decisione non risiede in un’analisi del merito della colpevolezza, bensì in un vizio intrinseco dell’atto di impugnazione stesso.

La Corte ha ritenuto che il motivo presentato a sostegno del ricorso fosse “manifestamente infondato oltre che generico”. In altre parole, le critiche mosse alla sentenza d’appello erano vaghe, non individuavano specifici errori di diritto e si limitavano a contestare la valutazione dei fatti già compiuta dai giudici di merito, senza addurre argomentazioni giuridiche pertinenti e solide.

Le Motivazioni: Coerenza della Sentenza Impugnata e Genericità del Ricorso

La Cassazione ha evidenziato come il giudice d’appello avesse motivato la sua decisione in maniera “logica, coerente e puntuale” riguardo alla responsabilità penale del ricorrente. Di fronte a una motivazione ben argomentata, il ricorso non può limitarsi a una generica contestazione. È necessario che l’impugnazione individui con precisione i vizi di legittimità della sentenza, come la violazione di legge o il vizio di motivazione, dimostrando in che modo questi abbiano inficiato la decisione.

Quando un ricorso non soddisfa questi requisiti di specificità e pertinenza, viene considerato generico. Se, inoltre, le argomentazioni sono palesemente prive di fondamento giuridico, il ricorso è anche manifestamente infondato. La combinazione di questi due difetti porta inevitabilmente alla declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta due conseguenze significative e gravose per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza di condanna della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso fissata in 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non ha solo una funzione punitiva, ma anche dissuasiva, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte. La decisione, pertanto, riafferma il rigore necessario nell’accesso al giudizio di legittimità e la necessità di presentare impugnazioni tecnicamente valide e giuridicamente fondate.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era considerato dalla Corte sia manifestamente infondato che generico, non riuscendo a contestare validamente la logica e coerenza della motivazione della sentenza di condanna.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma aggiuntiva in favore della Cassa delle ammende, che in questo specifico caso è stata quantificata in tremila euro.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato in appello?
L’imputato era stato condannato per il reato di favoreggiamento personale, previsto e punito dall’articolo 378 del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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