Ricorso Inammissibile: Evasione per le Sigarette? Non per la Cassazione
Quando un ricorso giunge in Cassazione, deve essere fondato su solidi motivi di diritto. Un recente caso ha evidenziato come le giustificazioni futili e la riproposizione di argomenti già vagliati portino a un esito scontato: un ricorso inammissibile. La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha confermato la condanna per evasione di un individuo che si era allontanato dal proprio domicilio per una ragione ritenuta palesemente banale.
I Fatti del Caso: Un Allontanamento con una Giustificazione Debole
La vicenda processuale riguarda un soggetto condannato per il reato di evasione, previsto dall’art. 385 del codice penale. L’imputato aveva violato gli obblighi imposti da una misura restrittiva allontanandosi dalla propria abitazione. La giustificazione addotta a sua difesa era stata quella di dover acquistare delle sigarette per la madre, descritta come persona non in grado di deambulare autonomamente.
Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano rigettato le tesi difensive, confermando la condanna. In particolare, i giudici di merito avevano negato l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e non avevano escluso l’aggravante della recidiva, considerati i precedenti penali dell’imputato.
La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile
Giunto dinanzi alla Corte di Cassazione, il caso è stato trattato con un provvedimento che ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici di legittimità hanno stabilito che i motivi presentati dalla difesa non erano ammissibili in quella sede, in quanto si trattava di mere doglianze fattuali, ovvero tentativi di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti, compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito.
Le Doglianze Respinte: Recidiva e Particolare Tenuità del Fatto
La difesa aveva contestato due punti principali:
1. La recidiva: Si chiedeva di escludere l’aggravante legata ai precedenti penali. La Corte ha invece ritenuto corretta la valutazione dei giudici di merito, che avevano considerato i precedenti per stupefacenti e lesioni volontarie, insieme a una misura di prevenzione del 2020, come chiari indicatori di una maggiore colpevolezza e pericolosità sociale.
2. La particolare tenuità del fatto: Si insisteva per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Anche su questo punto, la Cassazione ha confermato la decisione precedente, sottolineando la correttezza della motivazione che evidenziava la banalità della ragione dell’allontanamento come elemento ostativo all’applicazione del beneficio.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando che il ricorso era meramente riproduttivo di censure già adeguatamente vagliate e disattese con corretti argomenti giuridici dalla Corte d’Appello. Non sono emersi vizi di legittimità, ma solo un tentativo di ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda. La ragione dell’evasione – l’acquisto di sigarette – è stata definita ‘banale’ e insufficiente a giustificare la violazione della misura restrittiva, rendendo così impossibile l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Inoltre, la Corte ha ribadito che la valutazione della pericolosità del soggetto, desunta dai suoi precedenti penali, era stata un fattore correttamente valorizzato per confermare la recidiva e, di conseguenza, la gravità del comportamento.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo di legittimità: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto. I ricorsi devono basarsi su questioni di diritto (violazione di legge o vizi di motivazione) e non possono limitarsi a contestare la ricostruzione dei fatti operata nei gradi precedenti. La pronuncia insegna che le giustificazioni addotte per un comportamento illecito devono avere un certo spessore e non possono essere futili o banali, specialmente quando si invoca l’applicazione di istituti di favore come la non punibilità per tenuità del fatto. Infine, il percorso criminale di un imputato continua ad avere un peso significativo nella valutazione complessiva della sua condotta, influenzando sia il giudizio sulla sua pericolosità sia l’eventuale concessione di benefici.
Un ricorso in Cassazione può essere basato sulle stesse argomentazioni già respinte in appello?
No, se le argomentazioni sono mere doglianze in punto di fatto e ripropongono profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito, il ricorso viene dichiarato inammissibile.
Perché la giustificazione di ‘comprare le sigarette per la madre’ non è stata ritenuta valida per escludere la punibilità per evasione?
La Corte ha ritenuto tale ragione ‘banale’ e, quindi, un elemento ostativo all’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis c.p., in quanto non sufficiente a giustificare la violazione della legge.
In che modo i precedenti penali di una persona influenzano la valutazione della recidiva in un caso di evasione?
I precedenti penali (nel caso specifico, per stupefacenti e lesioni volontarie) e l’applicazione di misure di prevenzione sono stati considerati un indice di maggiore colpevolezza e pericolosità, sintomatici di una mancata interruzione della tendenza a delinquere, giustificando così la sussistenza della recidiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21774 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21774 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 22/04/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/04/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso di COGNOME NOME; dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
Ritenuto che i motivi dedotti in relazione alla condanna per il reato di c all’art. 385 cod. pen. non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità, costituiti da mere doglianze in punto di fatto e riproduttivi di profili di cens adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudic merito sulla omessa esclusione della recidiva, ritenuta sussistente valorizzan quale indice di maggiore colpevolezza e pericolosità, la qualità dei preced penali (per stupefacenti e lesioni volontarie) oltre dall’applicazione di una m di prevenzione, nell’anno 2020, sintomatici delle mancata interruzion significativa di inversione della tendenza a delinquere; anche la manca applicazione della causa di non punibilità del fatto, ai sensi dell’art. 131-b pen. è stata correttamente motivata richiamando elementi ostativi (la banal delle ragioni allegate a sostengo dell’allontanamento, quale l’acquisto di sig per la madre, sia pure non deambulante);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con l condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente ai pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del ammende.
Così deciso il 22 aprile 2024
Il Consiglier rela re Ìi Il Presidente i