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Ricorso inammissibile per doppia conforme: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una doppia condanna per rapina e lesioni. La sentenza sottolinea come, in caso di ‘doppia conforme’, i motivi di ricorso non possano limitarsi a riproporre le stesse censure già respinte in appello, specialmente se relative alla valutazione dei fatti. La Corte ha ritenuto adeguata la motivazione basata su indizi quali l’uso di un ciclomotore riconducibile all’imputato e un riconoscimento fotografico, confermando la condanna.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Regola della “Doppia Conforme”

Quando un imputato viene condannato sia in primo grado che in appello, le strade per contestare la decisione si restringono notevolmente. In questi casi, un ricorso inammissibile in Cassazione è un esito molto probabile se non si sollevano questioni di pura legittimità. Una recente sentenza della Suprema Corte (n. 6338/2024) offre un chiaro esempio di questo principio, noto come ‘doppia conforme’, e dei limiti imposti a chi intende mettere in discussione la valutazione delle prove operata dai giudici di merito.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un uomo, in primo grado e poi in appello, per i reati di rapina e lesioni personali in concorso. La Corte di Appello di Palermo, con sentenza del 27 gennaio 2023, aveva confermato in toto la decisione del tribunale, ritenendo l’imputato colpevole sulla base degli elementi raccolti durante il processo.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Non arrendendosi alla doppia condanna, i difensori dell’imputato hanno proposto ricorso alla Corte di Cassazione. I motivi sollevati si concentravano su un presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello. In particolare, la difesa lamentava:

* Una motivazione carente e contraddittoria sui punti contestati nell’atto di appello.
* L’assenza di elementi indiziari dotati di reale gravità.
* Un ‘travisamento della prova’, ovvero una palese errata interpretazione del riconoscimento fotografico effettuato da un testimone chiave durante le indagini.

In sostanza, la difesa chiedeva alla Cassazione di riesaminare la valutazione delle prove che aveva portato alla condanna del loro assistito.

L’Analisi della Cassazione sul ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su principi consolidati della procedura penale, specialmente per quanto riguarda i ricorsi contro sentenze di ‘doppia conforme’.

Il Principio della “Doppia Conforme”

I giudici hanno innanzitutto ribadito che quando le sentenze di primo e secondo grado giungono alla medesima conclusione, le loro motivazioni si integrano a vicenda, formando un unico corpo argomentativo. Di conseguenza, per contestare efficacemente tale decisione in Cassazione, non è sufficiente riproporre le stesse critiche alla valutazione dei fatti già esaminate e respinte dal giudice d’appello. Il ricorso deve evidenziare vizi di legittimità (cioè violazioni di legge) e non tentare di ottenere una terza valutazione del merito della causa.

L’Assenza di Travisamento della Prova

La Corte ha chiarito che il vizio di ‘travisamento della prova’ può essere eccepito in Cassazione, anche in caso di doppia conforme, solo a condizioni molto specifiche: o quando il giudice d’appello ha utilizzato prove non esaminate in primo grado, oppure quando entrambi i giudici di merito sono incorsi nella stessa, macroscopica e manifesta errata interpretazione di un elemento probatorio. Nel caso di specie, nessuna di queste condizioni era presente. Le prove erano le stesse e la loro valutazione, secondo la Corte, era stata coerente e logica.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto il ricorso puramente reiterativo e basato su motivi non deducibili in sede di legittimità. Le motivazioni dei giudici di merito sono state considerate adeguate e prive di contraddizioni. Il compendio probatorio a carico dell’imputato, sebbene indiziario, è stato giudicato solido. Gli elementi chiave che hanno fondato la condanna erano:

1. L’utilizzo di un ciclomotore, durante la rapina, intestato alla moglie dell’imputato e in uso a quest’ultimo.
2. Un riconoscimento fotografico, seppur parziale, effettuato da un testimone nel corso delle indagini preliminari.

La Corte ha sottolineato che tale riconoscimento è liberamente utilizzabile dai giudici di merito e che la sua validità era stata confermata anche in dibattimento. La ricostruzione dei fatti operata dai giudici di primo e secondo grado è stata quindi ritenuta esente da incongruenze logiche, rendendo la sentenza d’appello incensurabile in sede di legittimità.

Conclusioni

La sentenza in esame conferma un principio fondamentale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito. Il suo compito non è rivalutare le prove, ma verificare la correttezza giuridica e la coerenza logica della motivazione delle sentenze impugnate. In presenza di una ‘doppia conforme’, gli spazi per un annullamento si riducono drasticamente. Un ricorso inammissibile è la conseguenza quasi certa di un’impugnazione che si limita a criticare l’apprezzamento dei fatti già vagliato da due diversi giudici. Per l’imputato, la declaratoria di inammissibilità comporta non solo la condanna definitiva, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano una semplice ripetizione delle argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello e non sollevavano questioni di legittimità, ma miravano a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in Cassazione.

Cosa significa ‘doppia conforme’ nel contesto di questa sentenza?
Significa che sia il tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello sono giunti alla stessa conclusione, emettendo due sentenze di condanna conformi. Questo rafforza la motivazione della decisione e limita la possibilità di contestare la valutazione delle prove in Cassazione.

Quali prove sono state ritenute decisive per la condanna?
Le prove decisive sono state l’utilizzo, da parte dei rapinatori, di un ciclomotore intestato alla moglie dell’imputato e in uso a quest’ultimo, e il riconoscimento, sebbene parziale, effettuato da un testimone tramite fotografie durante le indagini preliminari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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