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Ricorso inammissibile: pena e motivazione adeguata

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza per il reato di evasione. I motivi del ricorrente, focalizzati sull’eccessività della pena e sulla richiesta di attenuanti, sono stati giudicati manifestamente infondati, poiché le corti di merito avevano già fornito una motivazione logica e coerente per le loro decisioni.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando i Motivi d’Appello non Bastano

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un’impugnazione possa essere dichiarata un ricorso inammissibile quando i motivi addotti sono considerati manifestamente infondati. Il caso riguarda una persona condannata per il reato di evasione che, nel suo ricorso, lamentava un’eccessiva severità della pena inflitta. Analizziamo insieme la vicenda e le ragioni giuridiche dietro la decisione dei giudici supremi.

I Fatti del Caso: La Condanna e l’Appello

Una persona veniva condannata per il reato previsto dall’art. 385 del codice penale (evasione). Non accettando la decisione, proponeva appello, chiedendo principalmente una riduzione della pena. I suoi argomenti si basavano su due punti principali: la richiesta di concessione delle attenuanti generiche (ex art. 62-bis cod. pen.) e la considerazione di un presunto stato di astinenza che, a suo dire, avrebbe dovuto mitigare la sanzione.

La Corte d’Appello di Firenze, tuttavia, respingeva tali richieste, confermando la decisione di primo grado con una motivazione dettagliata.

La Decisione della Corte di Cassazione

Di fronte al successivo ricorso, la Corte di Cassazione ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o della pena, ma si ferma a un livello procedurale precedente. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dal ricorrente erano così deboli e privi di fondamento da non meritare un esame approfondito.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su una serie di considerazioni logico-giuridiche precise, evidenziando le carenze strutturali dell’impugnazione.

Adeguatezza della Motivazione della Corte d’Appello

Il primo punto chiave è che la Corte d’Appello aveva già risposto in modo esauriente e logico a tutte le doglianze del ricorrente. Aveva spiegato perché non riteneva di concedere le attenuanti generiche e perché lo stato di astinenza fosse irrilevante ai fini della determinazione della pena. La motivazione della sentenza d’appello è stata quindi ritenuta completa e coerente, rendendo le critiche del ricorrente semplici ripetizioni di argomenti già vagliati e respinti.

Mancanza di Confronto con la Sentenza di Primo Grado

Un altro aspetto cruciale sottolineato dalla Cassazione è che il motivo d’appello non si era adeguatamente confrontato con le motivazioni della sentenza di primo grado. Il primo giudice aveva già esposto chiaramente i criteri usati per stabilire l’entità della pena. L’atto d’appello, non contestando specificamente quelle argomentazioni, risultava generico e, per questo, di dubbia ammissibilità già in quella sede. Di conseguenza, il ricorso in Cassazione, che riproponeva le stesse questioni, non poteva che essere considerato manifestamente infondato.

Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Manifestamente Infondato

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: non è sufficiente lamentare una decisione per ottenere un nuovo giudizio. È necessario formulare critiche specifiche, pertinenti e giuridicamente fondate, confrontandosi punto per punto con la motivazione del provvedimento che si impugna. Un ricorso che si limita a riproporre genericamente le stesse richieste già respinte, senza attaccare la logicità del ragionamento del giudice precedente, è destinato a essere dichiarato un ricorso inammissibile. La conseguenza non è solo la conferma della condanna, ma anche l’imposizione di ulteriori sanzioni pecuniarie, come il pagamento delle spese e della somma a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano manifestamente infondati. La Corte ha ritenuto che la sentenza d’appello avesse già fornito una risposta adeguata e logica alle richieste del ricorrente e che l’appello stesso non si fosse confrontato correttamente con le motivazioni del giudice di primo grado.

Quali argomenti aveva presentato il ricorrente per ottenere una pena più bassa?
Il ricorrente aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche (ex art. 62-bis c.p.) e una riduzione della pena in ragione di un presunto stato di astinenza.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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