LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: no tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la sentenza della Corte d’Appello che negava l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) a due episodi di danneggiamento. Il ricorso è stato giudicato generico, in quanto riproduceva motivi già respinti, e manifestamente infondato, poiché la Corte d’Appello aveva motivato congruamente le ragioni ostative al riconoscimento del beneficio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello è Destinato al Fallimento

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un’impugnazione mal formulata possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile. Il caso riguarda il tentativo di un imputato di ottenere il riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ma la pronuncia si concentra sui requisiti procedurali che ogni ricorso deve rispettare per superare il vaglio di legittimità.

I Fatti di Causa

Un soggetto, condannato per due episodi di danneggiamento legati dal vincolo della continuazione, presentava ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Milano. Il fulcro della sua doglianza era la mancata applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale, che prevede la non punibilità per i reati di particolare tenuità. Secondo la difesa, i giudici di merito avrebbero errato nel non considerare i fatti come sufficientemente lievi da rientrare in tale previsione normativa.

L’Analisi della Cassazione e il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, tuttavia, non è nemmeno entrata nel merito della questione. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per due ragioni fondamentali, che costituiscono un monito per chiunque intenda adire il giudice di legittimità.

In primo luogo, il ricorso è stato giudicato meramente riproduttivo di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. La Cassazione ha sottolineato che un ricorso non può limitarsi a ripetere le stesse argomentazioni, ma deve confrontarsi specificamente con le ragioni esposte nella sentenza impugnata, evidenziandone le presunte criticità. In assenza di questo confronto critico, l’atto manca di quella specificità richiesta dalla legge.

In secondo luogo, la Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato. Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, i giudici d’appello avevano fornito una motivazione completa e priva di vizi logici per spiegare perché i due episodi di danneggiamento non potessero essere considerati di particolare tenuità. Erano stati indicati ‘plurimi elementi’ che ostacolavano il riconoscimento della causa di non punibilità.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si basano su principi consolidati della procedura penale. Un ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. Il suo scopo è controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Quando un ricorso si limita a riproporre le medesime questioni senza attaccare il ragionamento specifico del giudice d’appello, si dimostra inadeguato al suo scopo. La Corte ha ribadito che la sentenza di secondo grado aveva congruamente esplicato le ragioni del diniego, rendendo la critica del ricorrente sterile e, di conseguenza, inammissibile. La condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende è la diretta conseguenza di questa declaratoria.

Conclusioni

Questa ordinanza evidenzia una lezione cruciale: l’accesso alla Corte di Cassazione richiede un’impugnazione tecnicamente rigorosa e mirata. Non è sufficiente essere in disaccordo con una decisione; è necessario dimostrare, con argomenti giuridici precisi, dove e perché la sentenza precedente ha errato nell’applicare la legge o nel motivare la sua scelta. Un ricorso inammissibile non solo porta al rigetto della domanda, ma conferma in via definitiva la condanna e comporta ulteriori sanzioni economiche, vanificando l’intero percorso di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente perché era una semplice riproduzione di motivi già esaminati e respinti nei gradi precedenti, mancando della necessaria specificità e di un confronto effettivo con le argomentazioni della sentenza impugnata. Inoltre, è stato ritenuto manifestamente infondato.

La Corte di Cassazione ha valutato se il fatto fosse di particolare tenuità?
No, la Corte non è entrata nel merito della questione. Ha stabilito che i giudici d’appello avevano già fornito una motivazione adeguata e priva di vizi per escludere la particolare tenuità del fatto, e il ricorso non contestava validamente tale motivazione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
La declaratoria di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende. La sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati