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Ricorso inammissibile: no prescrizione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per resistenza. La Corte ha stabilito che un ricorso inammissibile per manifesta infondatezza e genericità impedisce di rilevare l’eventuale prescrizione del reato maturata dopo la sentenza d’appello. La decisione sottolinea inoltre che, dopo la riforma del 2008, la sola incensuratezza non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche, richiedendosi elementi di segno positivo.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione non può Dichiarare la Prescrizione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 23480 del 2024, offre un importante chiarimento su un principio fondamentale del diritto processuale penale: le conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando un ricorso è viziato da genericità e manifesta infondatezza, si crea una barriera che impedisce al giudice di legittimità di esaminare questioni che altrimenti potrebbero essere rilevate d’ufficio, come la prescrizione del reato. Analizziamo insieme questa decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per aver opposto resistenza a un controllo di polizia. Nello specifico, l’imputato, alla guida di un’autovettura, invece di fermarsi all’alt intimatogli, aveva accelerato bruscamente, tentando di investire uno degli operanti, il quale era stato costretto a schivare il veicolo per non essere travolto. Successivamente, l’imputato era stato identificato grazie al modello e colore del veicolo e all’abbigliamento indossato.

Condannato nei primi due gradi di giudizio, l’imputato proponeva ricorso per Cassazione, lamentando principalmente l’insussistenza dell’elemento oggettivo del reato e il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato le doglianze dell’imputato, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno osservato che i motivi proposti non erano altro che una mera riproposizione di censure già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello, risultando quindi privi di specificità e manifestamente infondati.

In particolare, la Corte ha ribadito che la condotta oppositiva era stata ampiamente provata e che la critica mossa in sede di legittimità era del tutto generica. Allo stesso modo, è stata considerata generica la censura relativa al mancato riconoscimento delle attenuanti, poiché la motivazione della Corte territoriale era immune da vizi. Quest’ultima aveva legittimamente negato il beneficio basandosi sull’assenza di elementi positivi di valutazione, in linea con l’orientamento giurisprudenziale formatosi dopo la riforma del 2008, secondo cui la sola incensuratezza non è più sufficiente.

Le Motivazioni della Cassazione

Il punto cruciale della decisione risiede nella cosiddetta “genetica inammissibilità” del ricorso. La Corte Suprema, richiamando consolidati principi espressi anche dalle Sezioni Unite, ha spiegato che quando un ricorso è affetto da vizi così gravi da renderlo inammissibile sin dall’origine, non si instaura un valido rapporto processuale.

Questa situazione impedisce al giudice di Cassazione di esercitare i propri poteri di cognizione, inclusa la possibilità di rilevare d’ufficio cause di estinzione del reato, come la prescrizione, che siano maturate successivamente alla sentenza di secondo grado. In sostanza, un ricorso palesemente infondato o generico non “apre la porta” a un riesame della vicenda, nemmeno per aspetti che, in condizioni normali, il giudice dovrebbe considerare.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale: la specificità e la pertinenza dei motivi di ricorso sono requisiti imprescindibili. Un’impugnazione presentata in modo generico o meramente ripetitivo non solo è destinata al fallimento, ma preclude anche la possibilità che la Corte di Cassazione possa dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione. Questa decisione serve da monito sulla necessità di un’attenta e rigorosa formulazione degli atti di impugnazione, pena la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile per genericità?
Se il ricorso è inammissibile per genericità e manifesta infondatezza, la Corte non esamina il merito della questione. L’imputato viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

La Cassazione può dichiarare la prescrizione del reato anche se il ricorso è inammissibile?
No. Secondo la sentenza, la “genetica inammissibilità” del ricorso impedisce l’instaurarsi di un valido rapporto processuale e, di conseguenza, preclude alla Corte la possibilità di rilevare d’ufficio l’eventuale prescrizione maturata dopo la sentenza di secondo grado.

Avere la fedina penale pulita è sufficiente per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No. La Corte ha ribadito che, a seguito della riforma del 2008 (legge n. 125), il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più sufficiente per concedere le attenuanti generiche, essendo necessari ulteriori elementi o circostanze di segno positivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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