LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: no a rivalutazione dei fatti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due persone condannate per omissione di lavori su un edificio pericolante. La Corte ha stabilito che il ricorso mirava impropriamente a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, compito che spetta ai giudici di merito e non alla Cassazione. Inoltre, il ricorso è stato giudicato aspecifico perché non si confrontava con le motivazioni della sentenza originale, basate su perizie che confermavano il pericolo concreto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Non Può Riesaminare i Fatti

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale comprendere i limiti di ciascun grado di giudizio. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda un principio cardine del nostro sistema: il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. Se un appello si concentra esclusivamente sulla richiesta di una nuova valutazione delle prove, il suo esito sarà quasi certamente un ricorso inammissibile. Questo è esattamente quanto accaduto in un recente caso riguardante la responsabilità penale per l’omissione di lavori su un edificio pericolante.

La Vicenda Giudiziaria: Dalla Condanna al Ricorso

Due proprietarie di un immobile venivano condannate dal Tribunale per il reato previsto dall’articolo 677 del codice penale, ovvero per aver omesso di eseguire i lavori necessari a rimuovere il pericolo di rovina dell’edificio. La condanna prevedeva una pena di 500 euro di ammenda ciascuna, oltre al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita.

Le imputate, tramite il loro difensore, proponevano appello, che veniva però convertito in ricorso per cassazione data l’inappellabilità della sentenza di primo grado. Le loro doglianze si concentravano su una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione, sostenendo che il giudice di merito avesse valutato erroneamente le prove che avevano portato alla loro condanna.

Il Principio di Diritto: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le argomentazioni delle ricorrenti, dichiarando il ricorso inammissibile. Il motivo centrale risiede nella natura stessa del giudizio di cassazione. La Corte Suprema è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è quello di stabilire se i fatti si siano svolti in un modo o in un altro, ma di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente.

Le ricorrenti, invece, chiedevano ai giudici di legittimità proprio ciò che non potevano fare: una rivalutazione delle fonti di prova e una rilettura alternativa dei fatti. Un’istanza di questo tipo è estranea al perimetro del sindacato di legittimità e, pertanto, destinata all’inammissibilità.

L’Aspecificità del Ricorso Inammissibile

Oltre al vizio di fondo, la Corte ha rilevato un ulteriore difetto: l’aspecificità del ricorso. Le imputate non si erano confrontate adeguatamente con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

Il Ruolo delle Perizie Tecniche

La decisione del Tribunale si fondava solidamente sulle conclusioni di due consulenze tecniche (una di parte e una d’ufficio) che avevano accertato in modo inequivocabile la sussistenza di un pericolo concreto per l’incolumità delle persone che abitavano nell’immobile confinante. Il ricorso delle imputate ignorava questi punti cruciali, non offrendo alcuna critica specifica e pertinente a tali accertamenti. Questa mancanza di confronto diretto con il cuore della motivazione rende il ricorso vago e, di conseguenza, inammissibile anche sotto il profilo della specificità.

Le Motivazioni della Corte

Nelle sue motivazioni, la Corte ha ribadito che il ricorso era “versato integralmente in fatto” e mirava a “prefigurare una rivalutazione e/o alternativa rilettura delle fonti di prova, estranea al sindacato di legittimità”. Ha inoltre sottolineato come il mancato confronto con le conclusioni delle perizie tecniche, che avevano evidenziato un “pericolo concreto per l’incolumità delle persone”, costituisse un vizio di “aspecificità”. Pertanto, non sussistevano i presupposti per un esame nel merito.

Conclusioni

Questa ordinanza è un monito importante: il ricorso per cassazione deve essere uno strumento tecnico, finalizzato a denunciare precisi errori di diritto o palesi vizi logici nella motivazione della sentenza. Non può essere utilizzato come un tentativo di ottenere una terza valutazione dei fatti già esaminati nei primi due gradi di giudizio. Tentare questa strada non solo è infruttuoso, ma comporta anche conseguenze economiche, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata di tremila euro.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché chiedeva alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività che esula dalle sue competenze di giudice di legittimità, e perché era formulato in modo generico, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa significa che il ricorso era ‘aspecifico’?
Significa che il ricorso non affrontava in modo puntuale le argomentazioni della sentenza di primo grado. In particolare, non contestava le conclusioni basate sulle perizie tecniche che avevano accertato l’esistenza di un pericolo concreto per l’incolumità delle persone, rendendo le doglianze vaghe e non pertinenti.

Quali sono state le conseguenze per le ricorrenti della dichiarazione di inammissibilità?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del loro ricorso, le ricorrenti sono state condannate al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati