Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando le Argomentazioni Sbagliate Costano Caro
Presentare un ricorso in Cassazione richiede una strategia legale precisa e focalizzata. Non si tratta di un terzo grado di giudizio dove poter ridiscutere i fatti, ma di una sede in cui si contesta la corretta applicazione della legge. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda le conseguenze di un ricorso inammissibile, che non solo viene respinto, ma comporta anche una condanna economica per il proponente. Analizziamo il caso per capire perché.
I Fatti del Processo
Il caso nasce da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La condanna riguardava reati in materia di sostanze stupefacenti. Nello specifico, il ricorrente contestava due punti fondamentali: la mancata qualificazione del reato come fatto di lieve entità (ai sensi dell’art. 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti) e la mancata assoluzione per uso personale della sostanza (prevista dall’art. 75 dello stesso Testo Unico).
In sostanza, la difesa chiedeva alla Corte di Cassazione di riconsiderare le prove e di giungere a una conclusione diversa da quella dei giudici di merito.
La Decisione della Corte e il concetto di ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione, con una sintetica ma chiarissima ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questo significa che i giudici non sono nemmeno entrati nel merito delle questioni sollevate. Invece di analizzare se il fatto fosse o meno di lieve entità, hanno fermato il processo a un livello preliminare, riscontrando un vizio insanabile nei motivi del ricorso stesso.
La conseguenza diretta di questa decisione non è stata solo la conferma della condanna, ma anche l’imposizione al ricorrente del pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Corte è un vero e proprio manuale sul corretto modo di adire la Suprema Corte. I giudici hanno spiegato che i motivi del ricorso erano inaccettabili per due ragioni principali:
1.  Richiesta di una nuova valutazione dei fatti: Le argomentazioni del ricorrente erano tese a “sollecitare una rivalutazione e/o alternativa rilettura delle fonti probatorie”. Questo è esattamente ciò che la Cassazione non può fare. Il suo compito è il cosiddetto “sindacato di legittimità”, ovvero verificare che la legge sia stata interpretata e applicata correttamente, non stabilire se un testimone fosse più o meno credibile o se una prova fosse sufficiente. Accettare una simile richiesta trasformerebbe la Corte in un terzo giudice di merito, snaturando la sua funzione.
2.  Motivi meramente riproduttivi: Il ricorso si limitava a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte, con argomentazioni corrette, dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione deve individuare vizi specifici della sentenza impugnata, non può essere una semplice ripetizione di doglianze già giudicate infondate.
In sintesi, l’appello è stato ritenuto inammissibile perché confondeva il giudizio di legittimità con un inesistente terzo grado di merito.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è un’ulteriore opportunità per discutere i fatti. Per avere una possibilità di successo, è necessario basare le proprie argomentazioni su vizi di legge (come un’errata interpretazione di una norma) o su vizi logici della motivazione della sentenza precedente, senza mai chiedere ai giudici di rivalutare le prove.
La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria, oltre alle spese processuali, funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. Per il cittadino, questo significa che affidarsi a un legale esperto in diritto processuale è cruciale per evitare non solo una sconfitta, ma anche un ulteriore aggravio economico.
 
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché chiedeva alla Corte di Cassazione di rivalutare le prove e i fatti del processo, un’attività che non rientra nelle sue competenze, e si limitava a riproporre motivi già respinti dalla Corte d’Appello.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione svolge un “sindacato di legittimità”, ovvero controlla che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge, senza riesaminare nel merito le vicende processuali.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4378 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 4378  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 10/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 04/04/2023 della CORTE APPELLO di ANCONA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza indicata in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
rilevato che il ricorso è inammissibile perché i motivi proposti – concernenti la mancata qualificazione dei fatti ai sensi dell’art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/90 e la mancata assoluzione per uso personale ai sensi dell’art. 75 d.P.R. n. 309/90 – sono tesi a sollecitare una rivalutazione e/o alternativa rilettura delle fon probatorie, estranee al sindacato di legittimità, e sono meramente riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal Giudice di merito (si vedano le pagine da 2 a 6 della sentenza impugnata;
ritenuto che all’inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e – non ravvisandosi ragioni di esonero (Corte cost. n. 186 del 2000) – della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M1.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 10/11/2023