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Ricorso inammissibile: no a nuova valutazione dei fatti

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza aggravata dall’aver causato un incidente. Il ricorso è stato respinto perché si limitava a chiedere una nuova valutazione dei fatti, già esaminati nei gradi di merito, e non sollevava questioni di legittimità. Questo caso, definito con un ricorso inammissibile, sottolinea che la Cassazione non può essere utilizzata per ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione non è un Terzo Grado di Giudizio sul Merito

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 45091 del 2024, ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio volto a una nuova valutazione dei fatti. Quando un ricorso si limita a contestare l’apprezzamento delle prove compiuto dai giudici di merito, senza sollevare vizi di legittimità, il suo esito è segnato: sarà dichiarato ricorso inammissibile. Questo caso, relativo a una condanna per guida in stato di ebbrezza con incidente, offre un chiaro esempio di questo principio.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, con l’aggravante di aver provocato un incidente stradale, ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada. Non accettando la decisione della Corte d’Appello di Trieste, l’imputato proponeva ricorso per cassazione.

L’Unico Motivo di Ricorso: una Richiesta di Rivalutazione

L’intero impianto del ricorso si basava su un unico motivo: la contestazione della sussistenza dell’aggravante dell’incidente. L’imputato, di fatto, chiedeva alla Suprema Corte di riesaminare il materiale probatorio, in particolare le dichiarazioni testimoniali, per giungere a una conclusione diversa da quella dei giudici di merito. Si trattava, in sostanza, di una richiesta di “rivisitazione in fatto”, proponendo argomentazioni già avanzate e respinte nel giudizio d’appello.

La Decisione della Cassazione: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le pretese del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un caposaldo della procedura penale: il ruolo della Suprema Corte. Essa è giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione delle sentenze impugnate, non di sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici che hanno condotto il processo.

Le Conseguenze Economiche dell’Inammissibilità

Come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto. Il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione pecuniaria per aver adito la Corte con un’impugnazione palesemente infondata.

le motivazioni

La motivazione della Corte è netta e concisa. Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché conteneva unicamente censure che miravano a una “non consentita rivisitazione in fatto del materiale probatorio già valutato dai giudici di merito”. Inoltre, le argomentazioni erano meramente reiterative di quelle già presentate in appello. I giudici di secondo grado avevano già negato la rinnovazione dell’istruttoria basandosi su elementi univoci, come le dichiarazioni testimoniali della persona trasportata sull’altro veicolo coinvolto e le condizioni dei mezzi. Pertanto, non sussisteva alcun vizio di legittimità che potesse essere esaminato dalla Cassazione.

le conclusioni

Questa ordinanza conferma che presentare un ricorso in Cassazione è un’attività che richiede precisione tecnica e la capacità di individuare reali vizi di legge o di motivazione. Tentare di utilizzare questo strumento per ottenere una terza valutazione nel merito della vicenda è una strategia destinata al fallimento, che comporta unicamente un aggravio di spese per il ricorrente. La decisione serve da monito: la Suprema Corte non è una giuria d’appello e un ricorso inammissibile è la sanzione per chi ignora questa fondamentale distinzione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività che non rientra nelle sue competenze, essendo essa un giudice di legittimità e non di merito.

Qual era l’obiettivo del ricorrente?
Il ricorrente mirava a far cadere l’aggravante di aver provocato un incidente mentre era alla guida in stato di ebbrezza, contestando la valutazione delle prove testimoniali già effettuata dalla Corte d’Appello.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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