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Ricorso inammissibile: motivi non consentiti in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per porto di mazza da baseball. La decisione si fonda sulla natura dei motivi proposti: la richiesta di una nuova valutazione delle prove, la mancanza di specificità del motivo relativo alla non punibilità per particolare tenuità del fatto e l’infondatezza della richiesta di attenuanti generiche, soprattutto in presenza di precedenti penali. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Quando si arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, non tutte le doglianze sono ammesse. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga rigettato per motivi non consentiti in sede di legittimità. Questo caso, riguardante una condanna per il porto di una mazza da baseball, illustra perfettamente i paletti imposti dalla procedura penale e i requisiti stringenti per poter sottoporre un caso al vaglio della Suprema Corte.

Il Caso: Dal Tribunale alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo da parte del Tribunale di Roma per il reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere, nello specifico una mazza da baseball portata fuori dalla propria abitazione. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto appello, che è stato successivamente convertito in ricorso per cassazione, come previsto dall’articolo 568, comma 5, del codice di procedura penale.

Il ricorrente ha basato la sua difesa su tre motivi principali:
1. Una richiesta di riconsiderare le prove che avevano portato alla sua condanna.
2. La contestazione della mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
3. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.

L’Analisi della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato i tre motivi e li ha respinti tutti, dichiarando il ricorso inammissibile. Vediamo nel dettaglio perché ogni singolo punto è stato giudicato non meritevole di accoglimento.

Primo Motivo: Il Divieto di Rivalutazione delle Prove

Il primo motivo era, in sostanza, una richiesta ai giudici di legittimità di effettuare una nuova valutazione delle prove. La Corte ha ribadito un principio cardine del nostro sistema: la Cassazione non è un terzo grado di merito. Il suo compito non è quello di stabilire se i fatti si siano svolti in un modo o in un altro, ma di controllare che il giudice di merito abbia applicato correttamente la legge e abbia motivato la sua decisione in modo logico e coerente. Chiedere una “rilettura” delle prove è un’operazione non consentita in questa sede.

Secondo Motivo: La Mancanza di Specificità

Il secondo motivo, relativo all’art. 131-bis c.p., è stato ritenuto privo del requisito della specificità. Il ricorrente si è limitato a lamentare la mancata applicazione della norma senza però confrontarsi con la motivazione della sentenza impugnata. Il giudice di merito aveva negato il beneficio sulla base dei numerosi precedenti penali dell’imputato. Il ricorso, per essere ammissibile, avrebbe dovuto contestare specificamente quel ragionamento, non limitarsi a riproporre genericamente la richiesta.

Terzo Motivo: Le Attenuanti Generiche e la Giurisprudenza Consolidata

Anche il terzo motivo, sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, si è scontrato con un orientamento giurisprudenziale consolidato. La Corte ha ricordato che, per negare le attenuanti, è sufficiente l’assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione. A maggior ragione dopo la riforma del 2008, non basta più essere incensurati (circostanza che, peraltro, non sussisteva nel caso di specie) per ottenerle. Il ricorso non ha fornito alcun elemento positivo che il giudice di merito avrebbe illegittimamente ignorato.

le motivazioni

La decisione della Corte si fonda su principi procedurali chiari e invalicabili. La motivazione centrale dell’inammissibilità risiede nella natura stessa del giudizio di cassazione, che è un giudizio di legittimità e non di merito. I giudici hanno sottolineato che il controllo della Corte non può consistere in una “rivalutazione della gravità, della precisione e della concordanza degli indizi”, poiché ciò implicherebbe “apprezzamenti riservati al giudice di merito”. Il compito della Cassazione è limitato a un controllo logico e giuridico sulla struttura della motivazione del provvedimento impugnato. Ogni motivo di ricorso che si discosti da questo perimetro, chiedendo di fatto un nuovo giudizio sui fatti, è destinato a essere dichiarato inammissibile.
Inoltre, la Corte ha posto l’accento sul principio di specificità dei motivi di impugnazione, un requisito essenziale per instaurare un dialogo critico e costruttivo con la decisione che si contesta. Un motivo generico, che non si confronta con le ragioni specifiche addotte dal giudice precedente, è inefficace e, quindi, inammissibile.

le conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per chi intende adire la Corte di Cassazione. Le conclusioni che possiamo trarre sono nette: un ricorso inammissibile non solo non porta a una riforma della sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente. La declaratoria di inammissibilità ha infatti comportato la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce che il ricorso per cassazione è uno strumento tecnico, che deve essere utilizzato nel rispetto dei suoi limiti funzionali, concentrandosi esclusivamente su vizi di legittimità e non su una sterile riproposizione di questioni di fatto già decise nei gradi di merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti non erano consentiti in sede di legittimità: il primo chiedeva una nuova valutazione delle prove, il secondo era privo di specificità poiché non si confrontava con la motivazione della sentenza impugnata, e il terzo era in contrasto con la consolidata giurisprudenza sulle attenuanti generiche.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove di un processo?
No, in base a quanto stabilito dalla Corte, non è possibile. La Corte di Cassazione svolge un controllo di legittimità, verificando la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, ma non può riesaminare le prove e i fatti del caso, attività riservata ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello).

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza impugnata diventi definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, determinata in via equitativa, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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