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Ricorso inammissibile: motivi generici non bastano

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per violazione del Codice della Strada. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che si limitavano a riproporre censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza addurre specifiche ragioni di fatto e di diritto come richiesto dal codice di procedura penale.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Ribadisce la Necessità di Motivi Specifici

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi in Cassazione. Quando un’impugnazione è considerata troppo generica? La Suprema Corte ha dichiarato un ricorso inammissibile, sottolineando che non è sufficiente riproporre le stesse lamentele già respinte in appello. Analizziamo insieme questa decisione per capire le regole fondamentali del processo penale.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale per una violazione dell’articolo 187, comma 8, del Codice della Strada. La sentenza di primo grado è stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello.

Contro la decisione di secondo grado, l’imputato ha presentato ricorso per cassazione, affidandosi a tre motivi principali: la presunta mancanza o apparenza di motivazione della sentenza impugnata, la mancata risposta a uno specifico motivo sollevato nell’atto d’appello e la violazione di alcune norme del codice penale.

La Valutazione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso e li ha ritenuti del tutto infondati, giungendo a una declaratoria di inammissibilità. Secondo gli Ermellini, le doglianze presentate dal ricorrente erano meramente generiche e non rispettavano i requisiti stabiliti dall’articolo 581 del codice di procedura penale.

Il ricorrente, infatti, non ha fornito argomentazioni specifiche né elementi di fatto e di diritto capaci di sostenere le proprie richieste. Si è limitato a riproporre, in modo quasi identico, le stesse censure già adeguatamente valutate e respinte con motivazioni corrette dalla Corte d’Appello. Questo approccio rende il ricorso inammissibile perché non introduce nuovi e pertinenti elementi di critica alla decisione impugnata, ma si traduce in una sterile ripetizione di argomenti già disattesi.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha basato la propria decisione sul principio consolidato secondo cui i motivi di ricorso devono essere specifici e non generici. Un ricorso è considerato generico quando non si confronta criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, ma si limita a riproporre le stesse questioni già decise nei gradi di merito, senza indicare le ragioni per cui la soluzione adottata non sia corretta.

Nel caso specifico, la sentenza della Corte d’Appello aveva già fornito una risposta logica e giuridicamente corretta ai punti sollevati dalla difesa. Pertanto, il tentativo di ripresentarli in Cassazione senza una critica puntuale e argomentata è stato considerato un espediente processuale non consentito. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Conclusioni

L’ordinanza riafferma un principio cardine del processo penale: per accedere al giudizio di legittimità, non è sufficiente manifestare un generico dissenso verso la decisione dei giudici di merito. È indispensabile formulare censure specifiche, dettagliate e pertinenti, che mettano in luce le effettive violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata. In assenza di tali requisiti, l’esito non può che essere una dichiarazione di inammissibilità, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, privi delle specifiche ragioni di diritto e di fatto richieste dalla legge, e si limitavano a riproporre le stesse censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile per chi lo propone?
La parte che propone un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per presentare un ricorso valido?
Secondo l’art. 581 del codice di procedura penale, un ricorso è valido quando i motivi sono specifici e indicano chiaramente le ragioni di fatto e di diritto che giustificano la richiesta, confrontandosi criticamente con la motivazione della sentenza che si intende impugnare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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