LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: motivi generici e ripetitivi

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano una mera ripetizione di quelli già respinti in appello, senza una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza precedente. La decisione sottolinea che un’impugnazione deve confrontarsi criticamente con la decisione contestata, non limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Requisiti Essenziali di un Appello

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma per avere successo non basta avere ragione: è fondamentale rispettare le regole procedurali. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce un punto cruciale: un ricorso inammissibile è la conseguenza inevitabile quando ci si limita a ripetere le stesse argomentazioni già respinte, senza una critica puntuale alla sentenza che si intende impugnare. Analizziamo questo caso, che riguarda una condanna per guida in stato di ebbrezza, per comprendere le lezioni pratiche che ne derivano.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per guida in stato di ebbrezza, reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La Corte d’Appello aveva rideterminato la pena in quattro mesi di arresto e 1.000 euro di ammenda. Non soddisfatto della decisione, l’imputato proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a tre motivi principali:

1. Vizio di motivazione e omessa assunzione di prova decisiva: si lamentava la mancata audizione dei militari che avevano effettuato l’alcoltest.
2. Violazione di legge e vizio di motivazione: si contestava un’inversione dell’onere della prova riguardo il corretto funzionamento dell’etilometro.
3. Mancata applicazione della causa di non punibilità: si sosteneva che il fatto fosse di ‘particolare tenuità’ ai sensi dell’art. 131-bis del codice penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi e ha emesso una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un’ulteriore somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?

La Corte ha spiegato in modo dettagliato perché i motivi presentati non potevano essere accolti. La motivazione della Suprema Corte è una vera e propria lezione sul corretto modo di redigere un’impugnazione.

### La Critica Specifica e non Ripetitiva

Il cuore della decisione risiede nel principio secondo cui l’impugnazione non è una semplice riproposizione delle proprie tesi. La sua funzione è quella di sottoporre a una critica argomentata il provvedimento che si contesta. La Corte afferma che un ricorso deve contenere un ‘confronto puntuale’ con le argomentazioni della sentenza impugnata, indicando specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che ne dimostrerebbero l’erroneità.

Nel caso specifico, i primi due motivi di ricorso sono stati giudicati come una mera reiterazione delle stesse ‘doglianze’ già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. L’imputato non ha criticato il ragionamento dei giudici di secondo grado, ma si è limitato a riproporre le medesime questioni. Questo comportamento rende il ricorso inammissibile perché manca della sua funzione essenziale: la critica argomentata al provvedimento.

### Il Caso della ‘Particolare Tenuità del Fatto’

Anche il terzo motivo, relativo all’applicazione dell’art. 131-bis c.p., è stato ritenuto inammissibile. La Corte ha ricordato che per applicare questa causa di non punibilità sono necessarie due condizioni congiunte: la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento. La sentenza di appello aveva già correttamente motivato le ragioni per cui, nel caso concreto, questi requisiti non sussistevano. Anche su questo punto, il ricorso non ha mosso una critica specifica alla motivazione dei giudici di merito, destinandosi così all’inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre spunti fondamentali per chiunque si approcci a un’impugnazione. La lezione più importante è che un atto di appello o di ricorso non può essere un ‘copia e incolla’ dei precedenti. È necessario studiare a fondo la motivazione della sentenza che si contesta e costruire una critica logico-giuridica mirata a smontarne il ragionamento. Limitarsi a lamentare genericamente una carenza o illogicità della motivazione, senza un confronto diretto, equivale a presentare un ricorso destinato al fallimento. La conseguenza non è solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di spese, come dimostra la condanna al pagamento di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. La specificità e la pertinenza dei motivi sono, quindi, requisiti non solo formali ma sostanziali per la validità di qualsiasi impugnazione.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se manca dei requisiti di legge, ad esempio quando i motivi sono generici o si limitano a ripetere argomentazioni già respinte nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente e specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata?
Significa che il ricorrente, invece di analizzare e contestare punto per punto il ragionamento giuridico seguito dal giudice nella sentenza, si limita a riproporre le proprie tesi in modo astratto, ignorando le specifiche argomentazioni che hanno portato alla sua condanna.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma della condanna, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta, per legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati