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Ricorso inammissibile: motivi generici e prescrizione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un’imputata condannata per furto pluriaggravato. Il ricorso è stato respinto perché i motivi erano troppo generici, non contestando specificamente le motivazioni della sentenza d’appello. Inoltre, l’eccezione di prescrizione è stata ritenuta infondata, poiché il reato, protrattosi fino al 2015, si prescriverà solo nel 2028.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea la Necessità di Motivi Specifici

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del processo penale: la necessità di presentare motivi di ricorso specifici e non generici. Un ricorso inammissibile non solo impedisce al giudice di esaminare il merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche per chi lo propone. Il caso in esame riguarda una condanna per furto pluriaggravato, confermata in appello, e un successivo ricorso per cassazione bocciato per la sua evidente genericità.

I Fatti del Caso

Una persona, condannata in primo e secondo grado per il reato di furto pluriaggravato, decideva di presentare ricorso presso la Corte di Cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della condanna, contestando la propria responsabilità penale e sollevando una questione relativa alla prescrizione del reato.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Corte

Il ricorso si basava su due argomentazioni principali:

1. Una contestazione generica dei presupposti che avevano portato all’accertamento della sua responsabilità penale.
2. Un’eccezione, anch’essa formulata in modo generico, secondo cui il reato contestato si sarebbe ormai prescritto.

La Corte di Cassazione ha analizzato entrambi i motivi e li ha ritenuti manifestamente infondati, dichiarando di conseguenza il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni: Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?

La decisione della Suprema Corte si fonda su argomentazioni chiare e consolidate nella giurisprudenza. La Corte ha spiegato in dettaglio perché nessuna delle due doglianze potesse essere accolta.

La Carenza di Specificità del Primo Motivo

Il primo motivo è stato definito “assolutamente generico”. L’imputata, infatti, si era limitata a contestare la propria colpevolezza senza però confrontarsi in modo critico e puntuale con le motivazioni esposte nella sentenza impugnata. Secondo la giurisprudenza costante, e come ribadito dalle Sezioni Unite (sent. Galtelli, n. 8825/2016), i motivi di ricorso devono possedere il requisito della specificità. Ciò significa che l’appellante deve indicare con precisione quali parti della decisione contesta e per quali ragioni giuridiche, instaurando un vero e proprio dialogo con la motivazione del giudice precedente. Un’impugnazione che si limita a riproporre le stesse difese o a criticare genericamente la sentenza è, per legge, inammissibile.

L’Infondatezza del Motivo sulla Prescrizione

Anche il secondo motivo, relativo alla prescrizione, è stato giudicato “manifestamente infondato”. La Corte ha chiarito che il delitto di furto pluriaggravato, avendo natura permanente e essendosi protratto fino al 31 dicembre 2015, non era affatto prescritto. I giudici hanno specificato che, tenendo conto degli atti interruttivi del processo, il termine massimo di prescrizione sarebbe maturato solo il 30 giugno 2028. L’eccezione sollevata era quindi palesemente errata e non poteva trovare accoglimento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: presentare un ricorso in Cassazione richiede un’analisi approfondita e una critica argomentata della sentenza che si intende impugnare. Non è sufficiente una generica lamentela o una riproposizione di argomenti già respinti. La mancanza di specificità porta inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Tale esito non solo preclude una revisione del merito della condanna, ma comporta anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende, aggravando ulteriormente la sua posizione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano assolutamente generici e non si confrontavano specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata, violando il requisito di specificità richiesto dalla legge.

Cosa ha stabilito la Corte riguardo alla prescrizione del reato?
La Corte ha ritenuto l’eccezione di prescrizione manifestamente infondata. Ha chiarito che il reato di furto pluriaggravato, protrattosi fino al 31 dicembre 2015, si prescriverà soltanto il 30 giugno 2028, in virtù degli atti interruttivi del procedimento.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo specifico caso, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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