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Ricorso inammissibile: motivi generici e non specifici

L’appello di un imputato per spaccio di sostanze stupefacenti è stato dichiarato un ricorso inammissibile dalla Corte di Cassazione. I motivi, incentrati sulla mancata concessione dell’attenuante della speciale tenuità del lucro, sono stati giudicati generici e privi di una critica specifica alla sentenza impugnata, che aveva ritenuto un guadagno di cento euro non sufficientemente esiguo.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza dei Motivi Specifici nell’Appello Penale

Nel processo penale, l’atto di impugnazione rappresenta uno strumento fondamentale per la difesa, ma la sua efficacia dipende dal rispetto di precisi requisiti formali e sostanziali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la genericità dei motivi di appello conduce inevitabilmente a una dichiarazione di ricorso inammissibile. Questo concetto è stato al centro di un caso riguardante la cessione di sostanze stupefacenti, in cui la difesa aveva contestato il mancato riconoscimento dell’attenuante della speciale tenuità del lucro.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna all’Appello

Un individuo veniva condannato in primo grado dal Tribunale di Alessandria per la cessione di hashish. La sentenza veniva successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Torino. L’imputato decideva quindi di presentare ricorso per cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo: la violazione di legge e il vizio motivazionale della sentenza d’appello per non aver concesso la circostanza attenuante prevista dall’art. 62 n. 4 del codice penale, ovvero la ‘speciale tenuità’ del danno o del lucro. Secondo la difesa, il profitto ottenuto dalla cessione, pari a cento euro, era da considerarsi particolarmente esiguo.

L’Analisi della Cassazione e il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi presentati dal ricorrente e li ha giudicati manifestamente infondati, dichiarando di conseguenza il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su due pilastri argomentativi principali: la genericità dei motivi e la coerenza della valutazione di merito operata dai giudici delle precedenti istanze.

La Genericità dei Motivi di Ricorso

I giudici di legittimità hanno sottolineato come i motivi del ricorso fossero del tutto generici. Essi non contenevano un confronto critico e argomentato con la decisione impugnata, limitandosi a riproporre una tesi difensiva già respinta. La Cassazione ha richiamato il principio, consolidato dalle Sezioni Unite, secondo cui un ricorso, per essere ammissibile, deve scandire con precisione le critiche alle argomentazioni che fondano la sentenza contestata. In assenza di tale analisi, l’impugnazione si risolve in una mera lamentela, inidonea a innescare una reale revisione della decisione.

La Valutazione sulla ‘Speciale Tenuità’ del Profitto

Entrando nel merito della questione sollevata, la Corte ha ritenuto il ragionamento del giudice d’appello del tutto coerente e logico. La sentenza impugnata aveva specificamente valutato il corrispettivo di cento euro, concludendo che tale somma non integrasse il requisito della ‘speciale tenuità’. La Cassazione, non potendo sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito se non in caso di manifesta illogicità, ha confermato la correttezza di tale conclusione, ritenendola non contraddittoria rispetto alle risultanze processuali.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte si concentra sulla natura stessa del giudizio di cassazione, che non è un terzo grado di merito, ma un giudizio di legittimità. Il suo compito non è rivalutare i fatti, ma controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze precedenti. Poiché il ricorso non ha evidenziato vizi di legittimità, ma si è limitato a una critica generica e a una diversa interpretazione dei fatti, è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha inoltre evidenziato l’assenza di elementi che potessero giustificare una ‘assenza di colpa’ nella presentazione di un ricorso con tali caratteristiche.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza offre un importante monito per la pratica legale. La redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi rigorosa e puntuale della sentenza impugnata, evidenziando in modo specifico le violazioni di legge o i vizi logici della motivazione. La semplice riproposizione delle proprie tesi non è sufficiente. La conseguenza di un ricorso inammissibile, come in questo caso, non è solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano manifestamente infondati, generici e privi di un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata, non riuscendo a individuare specifici vizi di legittimità.

Qual è stata la valutazione della Corte sulla ‘speciale tenuità del lucro’?
La Corte ha confermato la valutazione del giudice di merito, secondo cui un corrispettivo pattuito e percepito di cento euro per la cessione di stupefacenti non possiede il requisito della ‘speciale tenuità’ necessario per l’applicazione della relativa circostanza attenuante.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando il ricorso è dichiarato inammissibile?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità e in assenza di una causa di non colpevolezza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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