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Ricorso inammissibile: motivi generici e droga

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un uomo condannato per detenzione di un ingente quantitativo di stupefacenti. I motivi del ricorso sono stati giudicati generici, in quanto non contestavano efficacemente le solide argomentazioni della Corte d’Appello, che aveva confermato la consapevole detenzione della droga e negato le attenuanti generiche sulla base di prove concrete, tra cui il contenuto di alcune intercettazioni.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione conferma condanna per droga

Quando si presenta un appello o un ricorso in Cassazione, non è sufficiente esprimere un generico dissenso verso la sentenza di condanna. È necessario formulare critiche specifiche e puntuali, altrimenti si rischia una declaratoria di ricorso inammissibile. Questa è la lezione che emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di un uomo condannato per detenzione di stupefacenti, sottolineando l’importanza della specificità dei motivi di impugnazione.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un uomo condannato in primo grado e in appello per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, previsto dall’art. 73 del Testo Unico Stupefacenti. Durante un controllo, l’imputato era stato trovato in possesso di un considerevole quantitativo di cocaina, precisamente 152,62 grammi netti, occultata sotto il sedile del passeggero dell’auto in cui viaggiava insieme a un coimputato. Quest’ultimo, inoltre, aveva con sé un’ulteriore piccola quantità di droga (1,30 grammi).

I Motivi del Ricorso e il giudizio sul ricorso inammissibile

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro principali argomentazioni:
1. L’inutilizzabilità dei decreti di intercettazione.
2. La sua presunta estraneità ai fatti, sostenendo di essersi limitato a fare da autista al coimputato, unico vero detentore della droga.
3. La non responsabilità per la piccola quantità di cocaina trovata addosso all’altro passeggero.
4. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Corte di Cassazione ha analizzato questi motivi e li ha ritenuti nel loro complesso generici. Un ricorso inammissibile è tale proprio perché le doglianze sollevate non si confrontano in modo critico e specifico con le argomentazioni logico-giuridiche sviluppate nella sentenza impugnata. In pratica, l’imputato si era limitato a riproporre le sue tesi difensive senza smontare il ragionamento dei giudici d’appello.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la decisione della Corte d’Appello di Trieste. Le motivazioni della decisione si fondano su diversi punti chiave.

In primo luogo, i giudici hanno evidenziato come la Corte territoriale avesse già argomentato in modo adeguato e logico sull’impossibilità di una nuova valutazione degli elementi probatori, confermando la sussistenza di gravi indizi di reato a carico del ricorrente.

In secondo luogo, la responsabilità dell’imputato non era basata su mere congetture. La Corte ha sottolineato il dato oggettivo del rinvenimento di oltre 150 grammi di cocaina occultati nell’auto, un quantitativo tale da rendere inverosimile la tesi della detenzione inconsapevole o riconducibile unicamente al coimputato. Le argomentazioni della difesa sono state definite ‘meramente assertive’ di fronte a dati concreti valorizzati dai giudici di merito.

Infine, per quanto riguarda le circostanze attenuanti generiche, la Corte ha confermato la correttezza della loro negazione. La decisione non era arbitraria, ma saldamente ancorata all’assenza di elementi positivi valutabili a favore dell’imputato e, anzi, aggravata dal contenuto di alcune conversazioni registrate in cui l’uomo faceva riferimento a ‘fattispecie criminose gravi’.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: un’impugnazione, per essere efficace, deve essere specifica. Non basta lamentare un’ingiustizia, ma è necessario indicare con precisione gli errori di diritto o di logica che avrebbero viziato la decisione del giudice precedente. In caso contrario, il risultato sarà, come in questo caso, una declaratoria di inammissibilità con condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione insegna che le prove concrete e un’accurata motivazione da parte dei giudici di merito costituiscono un muro difficile da scalfire con argomentazioni difensive generiche e non supportate da elementi concreti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti generici, in quanto non si confrontavano in modo specifico e puntuale con le argomentazioni logiche e dettagliate contenute nella sentenza impugnata.

Quali prove ha considerato la Corte per confermare la responsabilità del ricorrente?
La Corte ha basato la sua decisione su dati concreti, come il rinvenimento di 152,62 grammi di cocaina occultati nell’auto in cui viaggiava il ricorrente e il contenuto di conversazioni registrate in cui l’imputato faceva riferimento a gravi fatti criminosi.

Per quale motivo non sono state concesse le circostanze attenuanti generiche?
Le circostanze attenuanti generiche non sono state concesse a causa dell’assenza di elementi positivi a favore del ricorrente e, al contrario, per la presenza di elementi negativi, come il contenuto delle intercettazioni che lo collegavano a gravi contesti criminali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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